Qualche timido accenno di Primavera già si intravede. Nei parchi cittadini sono le mimose ad avvertire i passanti che l’aria sta cambiando e si va verso la bella stagione. Le piccole infiorescenze colorano i giardini, sottraendo per un attimo allo sguardo i cestini strabordanti di immondizia che il vento disperde sull’erba.  Malgrado tutto è carnevale anche qui, anche se la tradizione si è un po’ persa nel tempo trasformandolo in qualcosa di diverso.  Lo spirito della festa continua però a vivere nei romani che hanno comunque voglia di divertirsi. Mancando di un vero e proprio evento cittadino, i festeggiamenti assumono carattere personalizzato.  Ognuno organizza il suo Carnevale appoggiandosi ad eventi privati, per lo più feste di vario genere che vendono l’atmosfera del Carnevale a scopo di lucro. Totalmente svuotato della sua natura popolare e di piazza, il Carnevale nella maggior parte dei casi si risolve nella serata in un locale, il cui prezzo di ingresso può variare anche in maniera consistente. Più che negli eventi in se l’ironia carnevalesca sopravvive nelle maschere, ormai sempre più ispirate ai personaggi che animano le cronache quotidiane, sia a livello locale che planetario. Visto il clamore per l’elezione di Donald Trump non poteva che essere lui il personaggio più caricaturizzato. Tra i personaggi della politica italiana invece, tramontato Renzi, si attendevano i risultati della guerra interna al Pd per individuare le nuove maschere da interpretare, ma il processo di rivoluzione interna non si è compiuto in tempo per il Carnevale e l’unica maschera possibile,  è quella da dedicare alla sinistra italiana divenuta ormai la caricatura di se stessa. Molto in voga invece quella del Ministro della Pubblica Istruzione Valeria Fedeli, ispirata ad un manifesto di protesta appeso sui muri delle vie che circondano Piazza del Popolo e Via Ripetta.  Quello che si rimprovera all’ex sindacalista, è la sua nomina a Ministro in mancanza di titoli  adeguati al ruolo. Ma certamente lei non se ne avrà a male perché è sicuramente una persona di spirito. Altrimenti non avrebbe potuto mai prendere in giro tutti gli italiani, attribuendosi sul suo sito una laurea mai conseguita. Feste a parte la questione che anima i dibattiti romani è quella della costruzione dello stadio, trasformatasi negli anni in una telenovela che non fa certo bene all’immagine di Roma. La questione è nota, James Pallotta proprietario dell’ A.S. Roma vuole dotarla di uno stadio di proprietà. In quattro anni la  progettazione si confronta con i sindaci. Prima Alemanno e poi Marino, attraversando l’oceano di balzelli burocratici che caratterizzano Roma e l’Italia tutta rendendola il paese arretrato che è. Alla fine l’accordo c’è, in cambio delle cubature concesse nella zona dell’impianto,  la proprietà americana della A. S. Roma calcio si impegna nella costruzione di una moltitudine di opere pubbliche che il comune  di Roma da solo non sarebbe mai in grado di realizzare. Quando tutto sembra volgere al termine però il banco rischia di saltare, ed è l’ultima inquilina del palazzo senatorio a rimettere tutto in discussione. Virginia Raggi dimostrando tutta la sua impreparazione si mostra vittima della pressione dei suoi militanti, che lo stadio non lo vogliono per motivi ideologici. La loro cieca dietrologia si ferma sull’accusa di speculazione edilizia da parte dei costruttori, senza andare oltre e sentire ragioni. Farneticano su presunti rischi idrogeologici dell’area di Tor di Valle scelta per il cantiere, puntualmente smentiti dagli organi competenti per il bacino del Tevere. Nell’arco di due settimane, va in scena una pantomima che ruota intorno alle dichiarazioni più disparate. Anche la sovrintendenza cerca di bloccare il progetto, sbandierando un presunto vincolo archeologico sulla tribuna dell’ippodromo preesistente nell’area, ridotta ad un pericolante ammasso di cemento cadente.  Alla fine Beppe Grillo il padre del M5S, è costretto a venire a Roma per sistemare le cose e convincere i consiglieri comunali contrari. La sindaca Raggi accusa un malore nel giorno della riunione decisiva per la chiusura dell’accordo, salvo poi presentarsi in serata per la chiusura dello stesso. Alla fine il comico epilogo. Lo stadio si farà con un drastico taglio ai volumi delle cubature, ma anche con una consistente riduzione delle opere pubbliche che il costruttore avrebbe fatto a compensazione.  Una soluzione degna della migliore tradizione democristiana, altro che nuova politica. Una soluzione in cui i cittadini perdono gran parte delle infrastrutture di cui avrebbero potuto beneficiare. Opere di cui Roma aveva tremendamente bisogno e che il comune non farà mai per mancanza di fondi, sacrificate per mantenere compatta la base di un movimento e di una giunta traballanti. Virginia Raggi riesce nel compito quasi impossibile di concedere il permesso alla costruzione dello stadio, senza capitalizzare al massimo i benefici di un’opportunità offerta su un piatto d’argento. Tutto in nome di una visione miope imperniata su motivazioni ideologiche. A quasi un anno dall’inizio del suo mandato la vicenda stadio nella sua interezza, dimostra palesemente l’insufficienza di capacità politica necessaria per governare una delle città più importanti del mondo. Se amministrare Roma doveva essere la prova necessaria per proporre il M5S come forza di governo del paese, direi che non ci siamo proprio. I buoni propositi forse ci sono anche ma da soli non sono assolutamente sufficienti, almeno per quanto visto fin qui. Non resta allora che cercare distrazione dalle beghe politiche rivolgendo l’attenzione altrove. Potrebbe fare al caso nostro il “Codice sul volo degli uccelli” di Leonardo, in mostra ai musei capitolini. Il manoscritto che raccoglie la summa delle intuizioni elaborate da Leonardo sull’argomento, arriva per la prima volta a Roma, dal 21 gennaio al 17 aprile.  Il Codice è esposto in un clima box che, mantenendo il corretto livello di umidità relativa, consente ai visitatori di ammirarlo nella sua completezza. Le apparecchiature multimediali touchscreen permettono di sfogliarlo virtualmente e di navigarlo in alta risoluzione, leggendolo grazie alla traduzione in italiano e in inglese.