Hebron sotto tiro dall'alto

 

Quando l’incantesimo del Dio pallone rende il mondo più bello… finché dura.

Finalmente sembra che ce l’abbiamo fatta e dopo un mese di improvvisi sbalzi di caldo e freddo l’estate sembra essersi stabilita definitivamente sul bel paese. Tranne al Nord però, dove ancora qualche problema è causato dall’instabilità metereologica capace di scatenare lutti e disastri.

Come nella provincia di Parma dove un anziano 85enne è annegato in un torrente a causa della piena che lo ha sorpreso fuori da casa sua, senza dargli la possibilità di mettersi in salvo. Più che alla natura sono disgrazie imputabili per lo più all’insufficiente opera dell’uomo, che non si adopera abbastanza nella cura e nella gestione del territorio, cosa che in un paese “evoluto” come l’Italia dovrebbe essere una cosa scontata.

Che però comunque non siano più le estati di una volta ce lo ricorda quella fastidiosa pioggerellina, quasi sempre notturna e di brevissima durata, che ultimamente quasi tutti i giorni in soli 10 minuti è capace di sporcare di sabbia trasportata dal Sahara ogni auto parcheggiata in strada. Un fenomeno che solamente gli autolavaggi e i lavavetri al semaforo benedicono, interpretandolo come un benevolo segnale divino.

In questo periodo però nulla riesce ad infastidirci più di tanto ne a sconvolgere le nostre sensibilità, e il merito va alla grande anestesia della coscienza collettiva che solo il calcio riesce a regalare. Con gli Europei di Calcio in corso in contemporanea con la Copa America che si svolge dall’altra parte dell’oceano, i pensieri di milioni di persone diventano più leggeri ed ogni destino sembra più sostenibile.

È la magia del calcio che si ripete ciclicamente, il moderno oppio dei popoli capace di fare miracoli sulle masse, togliendo intensità alla bruttura che da tutte le parti del mondo si concentra all’ora di cena nella mezz’ora di un Telegiornale.

Nella spasmodica attesa delle partite tutto passa in secondo caso e qualsiasi atto, che sia di grandissima malvagità o di violenza, non riesce ad imprimersi nelle menti con la forza necessariaa stimolare le necessarie riflessioni. Ogni giudizio ed ogni presa di posizione è rimandata a quando il pallone smetterà di rotolare e, come alla fine di un incantesimo prenderemo di nuovo contatto con la realtà che ci circonda.

Purtroppo l’inconsistenza tecnica della Nazionale Italiana ci ha messo poco a cancellare l’aria di festa, maltrattata ed eliminata da una nazione senza pedigree calcistico per colpa dei vari Gravina e cortigiani vari, che gestiscono un movimento a cui sta a cuore solamente vendere le partite alle diverse piattaforme tv senza curarsi di altro. L’inconsistenza della squadra in campo, dei suoi movimenti, della mancanza di personalità con il suo atteggiamento dimesso, è stata la fotografia dello stato in cui versa il calcio italiano attuale.

È un’evasione che ci meritiamo e chi la gestisce se ne deve rendere conto e cambiare rotta al più presto, perché ne abbiamo tremendamente bisogno. Non possiamo perennemente vivere sotto la pressione negativa di ogni cosa capace di succhiare spazio mentale alla nostra felicità. Abbiamo bisogno di un’evasione e non per nascondere i problemi a noi stessi, ma per abbassare un attimo la pressione regalandoci qualche attimo spensierato.

Non si può sempre pensare alla guerra, a come il povero popolo Ucraino stia ormai vivendo una consuetudine che dura da anni, strumentalizzato da giochi di potere planetari innescati dalle mire di un dittatore folle.

Non si può nemmeno stare sempre con la mente ai massacri che si perpetrano in medio oriente dove la gente vive costantemente sotto tiro, alimentati dalla cieca follia religiosa. Questione davanti alla quale schierarsi da una parte o dall’altra è uno sterile esercizio di stupidità, manipolato nella cabina di regia dell’informazione internazionale spesso per scopi riconducibili al denaro.

Ma anche solo per rimanere a casa nostra è giusto almeno tentare di evadere da quella morsa di angoscia e dolore davanti a certe notizie, come quella dell’omicidio del povero Thomas Christopher Luciani,17enne ucciso a Pescare da due minorenni con 25 coltellate per un debito di droga di 250 euro.

Una notizia che fa rabbrividire già così, ma che getta nello sconforto nell’apprendere che i due presunti assassini, immediatamente dopo il gesto efferato, per rilassarsi hanno pensato bene di fare un bagno al mare. I due sono figli di un Maresciallo dei Carabiniere e di una nota avvocata, famiglie della cosiddetta Pescara “bene”, un fatto davanti al quale tutti i genitori si interrogano su come si possa essere sicuri e di quale sia la giusta via per educare i propri figli nel rispetto del prossimo.

Un carico enorme per le nostre coscienze oppresse 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno dalle brutture del mondo e che di tanto in tanto merita di essere alleggerito. Allora ci attacchiamo al Dio pallone, che anche ingabbiato da giochi politici e di potere che sfruttano i tifosi come fanno i narcotrafficanti con i drogati, continua a stimolare la nostra passione e a tenere in vita il bambino che è in noi, e chi lo gestisce lo tenga bene a mente.

Nel segno dell’evasione, Roma propone come ogni estate il suo nutrito calendario di concerti. Appena passata l’onda dei Simple Mind e la volta dei Deep Purple, band di carattere mondiale che attraversano la scena musicale da decenni ed in grado di catalizzare l’amore di milioni di fans di tutte le età. Quando la musica diventa un ponte che attraversa trasversalmente culture generazionali e differenti interpretazioni della realtà.