Nuovi assetti nel Partito democratico

 

Varata Energia Popolare di Bonaccini.

Corrente od area? O, piuttosto, fronte interno?

 

 

Bonaccini e Beccalossi

Bonaccini e Fico

Bonaccini

 

   Cesena - E così, con Energia Popolare, ha ufficializzato la sua corrente od area che sia Stefano Bonaccini (Campogalliano, Modena, 1° gennaio 1967), presidente della Regione Emilia-Romagna dal 22 dicembre 2014 nonché presidente (quasi... honoris causa) del Partito democratico dal 12 marzo 2023, nonostante avesse voti ed attributi (per carità, lasciamo perdere il sessismo che c’entra come i cavoli a merenda) indubbiamente migliori dell’eletta segretario del medesimo partito, Elly Schlein (al secolo Elena Ethel, Lugano, Svizzera, 4 maggio 1985, dalla triplice cittadinanza, sic, cioè statunitense naturalizzata svizzera ed italiana, segretaria nazionale del Pd dal 12 marzo 2023).

   Data la sua istituzione nuova di zecca, al momento non si sa se sia una corrente fredda (al pari di quella marina di Humboldt, o corrente del Perù, nell’oceano Pacifico) o calda (come la corrente del Golfo nell’Atlantico e Curo Scivo nel Pacifico).

   Alla Fiera di Cesena, dove, il 21 ed il 22 luglio scorsi, s’è tenuta la kermesse dei compagni della propria cerchia, Bonaccini ha voluto staccare la sua fresca “creatura” dall’aggettivo più ovvio, appunto “corrente”, definendola “un’area politico-culturale che porti delle proposte al Pd. Un contributo di idee ad un partito che ha bisogno d’avere un’identità molto chiara e forte per diventare più robusto lui stesso ed in grado di poter costruire attorno a sé un’alternativa alla destra”.

   Lo stesso concetto l’ha ribadito ai media: “Non ho mai partecipato a correnti in vita mia né sono interessato a costruirne una, nonostante non sia un male. Una corrente corre il rischio, però, di strutturarsi e di diventare meno utile rispetto alla dialettica ed al dibattito d’un grande partito che, per forza, dev’essere plurale, altrimenti non sarebbe un grande partito”.

   Bonaccini ha parlato anche della “sacrosanta battaglia sui diritti civili ma stando attenti che, per difendere la minoranza, non si perda di vista la maggioranza del Paese”. S’è dichiarato ottimista sul futuro: “Vogliamo che le idee riformiste vivano dentro al Partito democratico per farlo sempre più grande, con l’ambizione di costruire un centrosinistra che domani diventi davvero opzione di governo”.

   Corrente od area, allora? O, piuttosto, fronte interno? Si tratta, forse, d’una porta girevole, d’una laterale, d’entrata o d’uscita della “casa comune” dei dem? Difficile stabilirlo ora, con la plenaria appena conclusa in cui non è del tutto prevalso lo “spirito unitario” e che ha contato sugli interventi, tra gli altri, della stessa Schlein e del “padre nobile” del fu Ulivo, Romano Prodi (Scandiano, Reggio Emilia, 9 agosto 1939)…

 

Servizio e foto di

Claudio Beccalossi

 

   Nelle foto: Stefano Bonaccini all’interno di Palazzo “Accursio”, sede del Comune di Bologna, il 27 giugno 2020, prima della commemorazione ufficiale del 40° anniversario della tragedia aerea al largo d’Ustica. Doveva accogliere l’allora presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico (Napoli, 10 ottobre 1974).