In un clima abbastanza mite Roma si prepara timidamente alle festività natalizie. Dopo un paio di ruggiti che hanno fatto temere al peggio le temperature si sono rialzate e tutto sommato non destano troppe ansie. Così come le piogge, rare ma concentrate in bombe d’acqua che in alcuni casi si trasformano in cataclismi capaci di mietere vittime come purtroppo è avvenuto nell’Isola di Ischia.

Posto purtroppo non nuovo a questi scenari apocalittici visto che le frane avevano già in passato rappresentato un problema. Questa volta all’alba di un giorno come tanti dopo ore di pioggia incessante, dal Monte Epomeo si è staccata la massa che ha travolto Casamicciola Terme portando distruzione e morte in uno dei sei comuni dell’isola.

Una valanga di terra e alberi è venuta giù trascinando con sé tutto quello che ha incontrato sulla sua strada, macchine, abitazioni e quant’altro arrestandosi soltanto nel mare. In termini di vite umane il conto da pagare ad oggi si attesta sugli 11 morti e 5 feriti; resta ora solo una dodicesima persona considerata ancora dispersa.

A questi vanno aggiunti gli oltre 200 sfollati privati dalla forza della natura di un tetto sicuro in cui restare. Una tragedia annunciata è già accaduta ma il cui ricordo unito all’ottusità umana non sono serviti ad impedire che avvenisse di nuovo.

L’immagine degli enormi massi e del fango che invadono Piazza Anna De Felice intitolata così per onorare la vittima della frana del 2009, assume in questo senso contorni grotteschi e in queste ore il dibattito è più vivo che mai.

Si scaricano colpe spesso eccedendo e mancando di tatto verso le vittime della tragedia, ma la verità a chi la vuol vedere brilla alla luce del sole e non consente ambigue interpretazioni. Non è la natura ad essere cattiva e nemmeno il fato avverso, l’unico responsabile di questo ennesimo disastro è solo l’uomo.

Le cause sono infatti da attribuirsi alla mancata attenzione nella cura del territorio, ai mancati investimenti sul rischio idrogeologico e ai condoni edilizi concessi con troppa leggerezza. Un comportamento irresponsabile da parte del malgoverno Italiano incapace in questi anni di spendere persino i fondi della comunità europea destinati a questi scopi, forse per l’incapacità di trovare meccanismi idonei ad intascare illecitamente denaro pubblico con appalti ad hoc.

Un atteggiamento criminale a cui il nuovo governo è chiamato a mettere un argine invertendo la tendenza, anche sapendo che il proprio operato, come è giusto che sia, verrà scansionato nel massimo dettaglio dagli elettori che hanno voluto un cambio di passo epocale per il paese.

Il giudizio impietoso del popolo sui fatti reali sarà l’unico banco prova per chi ora sta tentando di cambiare le cose ed è solo di questo che il governo di centro – destra dovrà tener conto. Anche perché la sinistra ormai inesistente ad oggi può essere votata soltanto con il paraocchi del tifo politico, vista la sua caduta libera in avvitamento verticale che non riesce ad arrestarsi.

Ammantata di una confusione che regna sovrana oggi la sinistra non sa veramente chi è, dove vuole andare ma soprattutto chi rappresenta. Distante anni luce dalle istanze delle classi più povere si rigira su se stessa, menando fendenti a vuoto e alla cieca come un cavaliere in battaglia che allo strenuo,  smarrita la lucidità, va incontro al colpo di grazia per cadere.

Ma il colpo di grazia potrebbe addirittura essere un suicidio non proveniente dal PD ma da Sinistra Italiana il cui Leader Fratoianni è al centro della bufera per aver candidato Aboubakar Soumahoro. La favola di un immigrato che ce l’ha fatta, che lotta per i diritti degli altri suoi fratelli immigrati e che procura il lavoro attraverso cooperative, un’icona di integrazione e di altruismo sociale, praticamente il simbolo ideologicamente perfetto per la Sinistra tutta.

Peccato che dietro questa immagine idilliaca ci sarebbe stato ben altro, almeno a quanto sta venendo fuori dall’indagine avviata dalla Procura di Latina sulle cooperative Karibu e sul Consorzio Aid gestiti dalla suocera Marie Therese Mukamitsindo e in misura minore, a suo tempo, dalla compagna Liliane Murekatete e in cui Soumahoro non risulta avere nessun ruolo ufficiale.

La magistratura farà sicuramente il suo corso. Intanto, l’autosospensione e il video di Soumahoro in lacrime per affermare la sua estraneità alla vicenda non sono serviti a niente. Un coup de théâtre, il video, che non ha commosso nessuno e che fa il paio con il suo ingresso duro e puro in parlamento, con gli stivali sporchi di fango e il pugno chiuso e che lui stesso sui social aveva commentato così: “Portiamo gli stivali della lotta nel palazzo per rappresentare le sofferenze, i desideri e le speranze. Per chi è sfruttato e ha fame”. Un proclama a cui purtroppo, alla luce dei fatti emersi fino ad ora oggi, non sembra credere nessuno.

Il lavoro giornalistico di tutti i media televisivi inoltre non fa altro che raccogliere testimonianze filmate sul campo, in cui lo squallore del degrado e le condizioni inumane non sono onestamente opinabili. Nel contempo, sulla vicenda all’interno di Sinistra Italiana piovono dure le critiche a Fratoianni, accusato di essere al corrente della situazione quantomeno anomala in cui si trovava il suo candidato.

Intanto per Roma si accendono i primi addobbi Natalizi ma non ci sono le masse di gente in giro come una volta. Forse è troppo presto o forse è colpa della crisi e dei pochi soldi da spendere, ma almeno è l’occasione per tornare a respirare atmosfere più autentiche con meno folla in giro passeggiando con le mani in tasca godendo più a misura d’uomo la bellezza di questa città.