Maniche corte per tutti! Il tempo del cambio di stagione è senza dubbio arrivato. Grazie alle recenti disposizioni governative timidamente si riprova a mettere il becco fuori da casa avventurandosi in gite al mare e fuori porta.

I ristoranti sono aperti a pranzo ma sono in tanti a non voler rischiare lo stesso e impauriti provvedono in autonomia con un sano panino da consumare sotto un albero o in riva al mare. Altri sono quelli che già non sopportavano la fila prima e che adesso per ogni cosa, sono costretti a interminabili file silenti e distanziate anche per una sola bottiglietta d’acqua e che ancor più dei precedenti, provvedono in autonomia portandosi tutto il necessario per trascorrere il loro tempo all’aperto.

Poi ci sono gli oltranzisti persone segnate dalla paura di questo periodo buio, che attaccati per più di un anno alla tv a recepire messaggi di morte oggi sono incapaci di riprendersi, o almeno tentare di riavviare una vita normale.

Hanno varato un loro personale Dpcm restrittivo che prevede di stare riparati e al coperto e continuare come se niente fosse, aspettando un messaggio di liberazione ecumenico col megafono per le strade come dopo i conflitti mondiali quando si annuncia la pace.

Modi diversi di fare, profili psicologici modificati e condizionati, non siamo più gli stessi di prima e probabilmente non lo saremo mai più. Troppo segnante un’esperienza del genere al punto di cancellare i concetti di spensieratezza, improvvisazione e spontaneità, per imporre la mania del controllo e la paura di nemici invisibili. C’è da giurarci che d’ora in avanti in molti vivranno la mascherina come stile di vita sottomessi ad una realtà di tipo germofobico che li accompagnerà per sempre d’ora in poi.

Anche i viaggi non saranno più la stessa cosa, vagare per un paese non troppo industrializzato alla ricerca di nicchie culturali sperimentando cucine, usi e costumi per potersi arricchire interiormente, non sarà più vissuto in maniera così spensierata. Il semplice gesto di darsi la mano e stabilire un contatto sarà privato per sempre della sua spontaneità e anche nei rari casi in cui avverrà, il sottofondo di paura ne cancellerà il valore e l’energia intrinseca che ha sempre significato.

Intanto però si ricomincia a riaprire qualcosa pur tra mille polemiche, ognuno dice la sua e come sempre le idee sono per lo più generate per fare politica che altro. Chi è per abbattere il coprifuoco, chi per tenerlo, chi per rimandare le riaperture, chi vorrebbe un “liberi tutti”. Chi dice bianco e chi dice nero, solo per contrastarsi a vicenda e non per il bene reale della popolazione, attitudine che questa politica ha smarrito ormai da lungo tempo.

Già la politica, adesso alla guida del carrozzone Italia c’è Draghi, che sicuramente avrà anche grandi capacità di visione economica dei mercati e dell’economia mondiale, ma della quotidiana di tanti milioni di italiani delle più disparate categorie, dalle partite iva, alla ristorazione, al turismo ecc. ecc., abbandonate a se stesse con un’elemosina chiamata ristoro e costretti a mettere insieme il pranzo con la cena, non sembra avere moltissima dimestichezza, succede comunque a Conte e peggio non potrà certo andare.

L’ex premier dopo aver condotto e messo a frutto la pandemia in maniera elettorale e dopo aver piantato i semi del nostro ritardo nel gestire la crisi rispetto a tutti gli altri paesi, si è fatto da parte mettendo a frutto la sua campagna promozionale proponendosi alla testa del M5s. Una formazione politica in calo verticale di credibilità che ha bisogno estremo di un rinnovamento di contenuti, visto il fallimento dei suoi cavalli di battaglia che mirando alla pancia dei disperati erano serviti a raccattare voti. Come la “quota 100” ormai rottamata, oppure il reddito di cittadinanza rivelatosi inutile se non a volte dannoso.

Un gruppo politico che ha bisogno di rifarsi una faccia dopo aver perso prima Davide Casaleggio il figlio dello scomparso ideologo del movimento, creatore di quella piattaforma Rousseau protagonista di una falsa democrazia partecipata tanto sbandierata dal M5s, che ha miracolato negli anni tanti incompetenti e improbabili politici eletti con un pugno di voti come in un’assemblea di condominio.

Ma sopratutto Grillo che si è perso nelle vicende giudiziarie del figlio, di cui la legge stabilirà la gravità o meno, ma che hanno restituito agli occhi della gente la figura di un comico che non sa più nemmeno far ridere ma ispira ben altri sentimenti. Tra cui lo sconcerto per aver tentato di influenzare l’opinione pubblica sfruttando la sua popolarità politica.

Del “Concertone” del primo maggio non parliamo nemmeno, se già in tempi non sospetti aveva perso ogni contenuto originario diventando una vetrina per facili slogan di una stanca retorica sindacale, nella versione pandemica trasferita all’Auditorium Parco della Musica passa del tutto scialbo e inosservato.

Per fortuna però si può timidamente tornare a vedere qualcosa di bello e, seppure tanta è la voglia di tornare ad ammirare i tanti capolavori che Roma offre, forse dopo tanta clausura per il momento è il caso di darsi alle attività all’aperto per ossigenare i nostri cuori e i nostri polmoni, con le bellezze del mare e della splendida campagna romana in fiore.