SPIGOLATURE

 

L’ANTICO CIMITERO EBRAICO CHE I NAZISTI PRESERVARONO

COME “TESTIMONIANZA D’UN POPOLO ESTINTO”

 

Cimitero di Praga

 

Praha/Praga (Česká Republika/Repubblica Ceca) – Terzo cimitero, in ordine di tempo, più vetusto della capitale ceca, lo Starý Židovský Hřbitov (monumento culturale nazionale dal 1995) ha svolto il suo mesto dovere dal 1439 al 1787, costituendo un nucleo monumentale tra i più rilevanti dello storico quartiere ebraico.

La sua chiusura fu imposta dal decreto di Giuseppe II d’Asburgo-Lorena (Joseph Benedikt August Johann Anton Michael Adam von Habsburg-Lothringen, Vienna, 13 marzo 1741 – Vienna, 20 febbraio 1790, imperatore del Sacro Romano Impero dal 1765) che vietò sepolture in centri abitati. Di conse-guenza, la funzione di principale cimitero ebraico di Praha/Praga venne trasferita all’ex cimitero della peste di Žižkov.

Lo spazio dello Starý Židovský Hřbitov è, ancora, pressoché quello dell’epoca medievale e la mancanza di possibilità d’ampliamento al passo con la “richiesta” venne drasticamente risolta sovrapponendo le sepolture (fino a 9 se non 12 strati l’uno sopra l’altro): le lapidi (tardogotiche, rinasci-mentali, barocche) venivano estratte dal suolo, della terra copriva la precedente inumazione e, terminato il rito funebre, la nuova lastra d’arenaria o marmo vegliava accanto alla vecchia.

Sono circa 12mila i manufatti tombali ammassati all’ombra lugubre di alti sambuchi che incombono, ma dovrebbero essere oltre 100mila i resti di ebrei interrati, molti dei quali con tracce perdute assieme ai loro sepolcri in pietra od in legno.

La lapide più antica risale al 1439 e rammenta Avigdor Kara mentre quella relativamente più prossima commemora Moses Beck ed è del 1787.

Il personaggio maggiormente autorevole sepolto nello Starý Židovský Hřbitov e meta di visite al suo sarcofago barocco-rinascimentale è il grande filosofo del ghetto praghese, maestro e studioso di religione (e rettore della scuola talmudica), rabbino, kabbalista e matematico Judah Löw ben Bezalel (Yehudah ben Bezalel, Jehuda Löw o Judah Löw), famoso come rabbino Löw (Rabbi Löw), morto nel 1609. La sua figura è attinente alla leggenda della genesi, nel 1580, d’un essere artificiale, il Golem, mitico gigante in argilla di provenienza cabalistica (risultato di conoscenze esoteriche riguardo alla creazione di Adamo, cfr. Kabbalah pratica), privo d’intelligenza ma in grado di difendere, con la sua forza sovrumana, gli ebrei dai loro persecutori.

 

Testo e foto di Claudio Beccalossi