In occasione dei Mondiali di Sci Alpino a Cortina d’Ampezzo, l’artista Rosa Mundi inaugura la Mostra SOTTO SOPRA in memoria di Sebastiano Tusa e Aurelio Pes

7 febbraio 2021 ore 12.00 - Minigolf Helvetia Via del Castello 55 Cortina d’Ampezzo

 

                                

Opera Rosa Mundi Cortina

    

 

In occasione dei Mondiali di Sci Alpino, l’artista Rosa Mundi inaugura la mostra personale Sotto Sopra curata da Giancamillo Custoza, noto critico e storico dell’arte. L’inaugurazione della mostra, realizzata in memoria dell’archeologo e studioso Sebastiano Tusa e del curatore Aurelio Pes, si terrà domenica 7 febbraio 2021 alle ore 12,00 nella sede del mitico minigolf Helvetia di via castello 55 a Cortina in collaborazione con la famiglia Ghedina e la Galleria Contemporary Art & C che espone le opere dell'artista in galleria Croce Bianca 7 a Cortina d'Ampezzo, in collaborazione con la Fondazione Donà dalle Rose.

Nella mostra Sotto Sopra, due elementi, complementari, interagiscono tra loro: l’arte e lo sport. Essi richiamano ciascuno una serie di contenuti e valori. Un’attenzione particolare, certo, è stata rivolta al tema dell’ambiente: Cortina; la montagna; la neve. Parimenti, lo sport, i Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021, è qui inteso come occasione di attenzione per i principi di sostenibilità; correttamente infatti, il Comitato organizzatore, formato da FISI Federazione Italiana degli Sport Invernali, Comune di Cortina d’Ampezzo, Provincia di Belluno, Regione Veneto, Coni e Presidenza del Consiglio dei Ministri, si è assunto l’impegno di minimizzare l’impatto ambientale, massimizzando il riutilizzo dei materiali.

La cultura rappresenta oggi, per ogni uomo e per ogni donna, un antidoto contro l’ignoranza; oggi l’arte può essere, non solo l’alternativa alla dis-graziata contemporaneità, ma anche la risposta più performante per vincere la triste quotidianità della pandemia. Cortina d’Ampezzo, e le sue montagne, riconosciute dall’UNESCO patrimonio dell’umanità, sono la materializzazione stessa della più aggiornata coerente e corretta concezione di bene culturale, sono eccellenze che, al pari di poche altre nel mondo, possono essere lo strumento privilegiato per costruire una concreta prospettiva di bellezza e di salute, da trasmettere alle nuove generazioni.

L’obiettivo dichiarato è lasciare in eredità alle future generazioni un patrimonio culturale del quale l’arte ed il nostro territorio, prontamente riqualificato e valorizzato, siano parte essenziale; fondandosi sui concetti di innovazione, sostenibilità ambientale, ed amore per l’arte, l’entusiasmo, la gioia, e tutte quelle emozioni che uniscono artisti e committenti, atleti e tifosi, nella gioia di vivere una vita sana nel contesto dei vari paesaggi dell’arte e della natura, possono essere l’antidoto al triste presente della pandemia.

Al centro del discorso vi è la promozione di un’idea di cultura educativa dello sport, inteso come gioco, come veicolo di valori, impegno e lealtà innanzi tutto, nella prospettiva di una valorizzazione del territorio, nel rispetto della tradizione e dell’ambiente; ecco perché, in occasione dei Campionati del mondo di sci alpino Cortina 2021, la Fondazione Donà dalle Rose, promotrice dell’evento Sotto Sopra, intende donare al comune di Cortina d’Ampezzo l’opera The Time of Game che l’artista Rosa Mundi, realizzerà a Cortina d’Ampezzo tra il 7 ed il 21 febbraio 2021.

Un breve video della mostra e delle esposizioni e delle produzioni 2020/2021 di Rosa Mundi https://youtu.be/y4wxg3rwfFY.

L’artista Rosa Mundi sin dal 1992 calca le scene internazionali dell’arte facendosi apprezzare unicamente per le sue opere e per le numerose iniziative culturali promosse, mantenendo nel più stretto riserbo la sua vera identità, mossa dalla convinzione che l’arte debba prescindere dall’immagine stessa dell’artista lasciando che di quest’ultimo emergano in toto e soltanto i messaggi, la poetica e la produzione.

http://www.rosamundivisualart.com/

 

UFFICIO STAMPA MOSTRA SOTTO SOPRA

Minafò Rosanna - cell. 3484009298 email rminafo@yahoo.it

Giordana Sapienza - giordana.sapienza@gmail.com,

 

Il Teatro del mondo di Rosa Mundi

Rosa Mundi è lo pseudonimo dietro al quale si cela l’anima eletta di un artista colta e raffinata indagatrice instancabile, sia del reale, del fenomenico, che dell’immaginifico, meglio, del metafisico. Le opere d’arte esito felice della poiesi di Rosa Mundi sono chasteliane favole, forme, e figure, dell’arte, attinenti al darsi sapiente di un artista poliedrica, segnatamente caratterizzata da una progettualità multiforme, mista di ricerca antropologica e storica; qui, pittura, scultura, fotografia, cinematografia, video, installazioni, e performance, si alternano, in un caleidoscopio di eventi che informano il variegato e proteiforme catalogo dell’artista.

Quello di Rosa Mundi, è un momento creativo dello spirito qualificato da una filosofia dell’arte che si definisce, non già, sostanzialmente, nella mera identificazione con la disciplina estetica, ma viceversa, si precisa, differenziandosi da questa, nei termini già introdotti da Theodor W. Adorno. Non i criteri del bello, indagati attraverso una teoria del giudizio, o del sentimento di piacere, ma un preciso significato metafisico, informa la filosofia dell’arte di Rosa Mundi; è questo il senso più profondo di un pensiero che si da a partire da un’interpretazione, direi eminentemente romantica, prelevata dalla frequentazione assidua degli scritti di Schleiermacher, dei fratelli Schlegel, di Schelling, di Heghel, ed anche, per taluni aspetti, della filosofia dell'arte di Giovanni Gentile.

Come detto, la ricerca artistica di Rosa Mundi è indirizzata sia in senso antropologico che storico; tale indagine è consapevole della necessità di affrancarsi dal relativismo culturale antropologico, cioè da quella modalità di confronto con la variabilità e la molteplicità di costumi, culture, lingue, e società, che caratterizza l’atteggiamento relativistico dinanzi alle molteplicità sopra elencate, rendendolo incline a riconoscerne le ragioni, ad affermarne, non solo l’esistenza, ma anche l’incidenza, e la significatività.

Rosa Mundi lascia traccia del suo sapere; l’artista rigenera le antiche lingue fondamento della cultura occidentale, il greco, il latino, l’aramaico; le colloca al centro della propria poiesi, assegna a queste, nella diacronia del tempo lineare, una valenza formativa universale, contemporaneamente però, le proietta anche in una dimensione extra temporale, che cela al suo interno un’idea, un concetto spaziale, materico e linguistico, immago di un tempo non lineare, direi anzi circolare, il tempo di Dio.

Il greco antico, il latino, l’aramaico, sono qui strumenti operativi, esito di una ricerca linguistica che affonda le proprie radici nella genesi della cultura occidentale; rappresentano il mezzo del darsi di una visione estetica ed estetizzante dell’arte, relativa al suo essere immanente elemento essenziale, condizione di esistenza, della civiltà; una presenza salvifica questa, assolutamente necessaria nel dis-graziato mondo contemporaneo. L’arte salverà il mondo! Afferma il principe Myškin nell’idiota di Dostoevskij, ma ciò potrà accadere solo se il mondo si ricorderà dell’arte, se artisti come Rosa Mundi continueranno ad alimentare la loro poiesi, se noi tutti seguiteremo a coltivare il bello. Ciò che davvero conta nell’arte di Rosa Mundi, è la capacità di riflessione dell’artista, è la prerogativa di introspezione di Rosa Mundi, è la sua ri-elaborazione del portato artistico ed umano, è il suo personale sguardo sul mondo. La figurazione, l’archetipo, del teatro del mondo di Rosa Mundi, è la sfera armillare, simbolo ed attributo, nell’iconografia rinascimentale, di saggezza e conoscenza. La sfera armillare, anche nota come astrolabio sferico, è un modello della sfera celeste inventato da Eratostene nel 255 a C., adottato da Tolomeo, perfezionato dall’abate Gerberto di Aurillac, a Bobbio, alla fine del X secolo; è uno scheletro formato da anelli metallici graduati che collegano i poli e rappresentano l’equatore, l’eclittica, i meridiani ed i paralleli; ciascuna di queste armille rappresenta uno dei circoli della sfera celeste, al centro di essa è posta una sfera che raffigura la terra, o in seguito il sole; la sfera armillare è usata per mostrare le meccaniche celesti delle stelle e dei pianeti in movimento attorno alla Terra.

Rosa Mundi, nel corso della sua attività artistica ha sperimentato diverse forme d’arte, da quella plastica, a quella pittorica, fotografica, performativa, cinematografica, in un percorso di ascesi continua, sempre indirizzato alla conoscenza di sé, e del mondo. In tale contesto l’arte è stata una lente attraverso la quale approcciare, indagare, interpretare, e descrivere, il mondo; è stata un cono ottico, un preciso angolo, una peculiare angolazione del campo visivo, caratterizzata da specifica ampiezza di gradi, da una visuale limitata, certo, ma aperta verso l’infinito; uno spazio rappresentato dall’intersezione di due semirette originate in un medesimo punto del piano. La prospettiva, intesa come insieme di proiezioni e di procedimenti di carattere geometrico matematico, che consentono di costruire l’immagine di una figura dello spazio su un piano, proiettando la stessa da un centro di proiezione posto a distanza finita, a seconda dei casi, una proiezione centrale, o conica, o ancora, una prospettiva centrale, configurata come diretta applicazione di uno dei metodi di rappresentazione appartenenti al corpo della geometria descrittiva, per la quale, certo, vale il requisito della sostituibilità fra la figura obiettiva e la sua proiezione, informa il campo di esistenza dell’arte più interessante di Rosa Mundi.

In tale contesto la prospettiva è elemento fondamentale! Data una figura nello spazio deve sempre essere possibile determinarne l'immagine su di un piano, come, viceversa, data l'immagine, si deve poter risalire alla configurazione della figura nello spazio; intorno a tale concetto Rosa Mundi costruisce le sue sfere armillari.

La prospettiva è nell’arte di Rosa Mundi panofskyanamente intesa come forma simbolica; ecco irrompere nella poiesi dell’artista le forme simboliche di Ernst Cassirer. La prospettiva non è qui un semplice elemento esterno o tecnico dell’opera d’arte, ma è piuttosto un momento stilistico, anzi è una di quelle forme simboliche attraverso le quali un particolare contenuto spirituale, viene connesso ad un concreto segno visibile, ed intimamente identificato con questo. In tema di prospettiva, la lista vertiginosa delle fonti di Rosa Mundi, spazia con straordinaria ricchezza di spunti ed idee, si va dall’antichità classica, improntata dalla coeva concezione generale dello spazio, alla prospettiva brunelleschiana del Rinascimento, a quella della Maniera e barocca, ed ancora alla sua avventura nell’arte moderna, ove essa, per altro, rivela il suo carattere, sia di consolidamento e sistematizzazione del mondo esterno, sia di ampliamento della sfera dell’io. Una concezione prospettica dello spazio per altro talvolta contrastata per opposte ragioni: se infatti Platone già la condannava, ai suoi cauti inizi, perché deformava le vere misure delle cose, l’espressionismo invece evitava la prospettiva perché essa confermava e garantiva quel residuo di obiettività che persino l’impressionismo aveva dovuto sottrarre alla volontà figurativa individuale, cioè lo spazio tridimensionale della realtà in quanto tale.

Ad appassionare Rosa Mundi è però anche la capacità dell’arte di ri-generarsi, di ri-modellarsi e vivificare, ciò avviene entro il darsi di un’idea di ciclicità della natura direttamente prelevata dalla traditio della mitologia classica, greca e romana. È qui convocato, direttamente, il mito della dea greca Persefone, anche detta Kore, Proserpina per i Latini, figlia di Cerere, rapita da Plutone mentre raccoglieva fiori sulle rive del lago Pergusa, presso Enna, in Sicilia, in seguito a ciò divenuta sua sposa, e regina degli Inferi. È la narrazione del ratto di Proserpina, si pensi all’Epitome Oraculorum di Proclo, noto attraverso Marafiotus, e Strabone: sconvolta per il rapimento della figlia, la dea Cerere invoca l'aiuto di Giove ed ottiene la liberazione di Proserpina, la quale può ritornare sulla terra a patto che trascorra sei mesi all'anno negli inferi. Cerere fa calare il freddo ed il gelo durante i mesi di assenza della figlia, e fa risvegliare la natura in quelli qualificati dal ritorno di Proserpina sulla terra.

Il collezionista è chiamato ad essere il custode dell’opera d’arte e del complesso dei suoi significati, nella consapevolezza che questa trascende la singola esistenza, sia dell’artista che del committente. Il legame indissolubile tra artista e collezionista è infatti funzione dell’interazione virtuosa tra la creatività, la creazione artistica, il trascorrere del tempo, il gusto del bello, ed il collezionismo. L’arte salverà il mondo, si diceva, staremo a vedere! Vedremo se la profezia del principe Myškin avrà compimento.

 

PRODUZIONE E MOSTRE NEL 2020 E NEL 2021

La mostra personale di Rosa Mundi, organizzata a Cortina e prevista per un intero anno, segna l’apoteosi del suo ritorno in Italia con le sue opere e i suoi messaggi di lucida speranza al mondo che nel 2020, prima dello scoppio della Pandemia, come une per una precognizione (circostanza a cui ci ha ormai abituato), ha iniziato la sua principale esposizione nel parco monumentale di Villa Barbarigo Ardemanni di Valsanzibio, tra i colli euganei , nella dimora che fu costruita dal ricco patriziato veneziano come voto a dio affinchè la peste lasciasse Venezia e non arrivasse a Valsanzibio. Anche a Villa Barbarigo Rosa Mundi ha voluto reinterpretare con le sue due sfere armillari, denominate “Humanity’s time life” il percorso della vita e della rinascita del genere umano che attraversa ciclicamente epoche storiche segnate da momenti bui, guerre, epidemie e ingiustizie come ben rappresentato dalla coreografia ed i giochi d’acqua voluti dal noto architetto fontaniere Bernini. Sempre nel 2020 nel silenzio del lock down generalizzato che ha bloccato tutto il mondo, Rosa Mundi ha esposto nell’estrema punta dell’Italia, a Marsala, in Sicilia all’interno del parco Archeologico di Lilibeo, nel baglio Anselmi con la collaborazione del Direttore Architetto Enrico Caruso, già soprintendente di Trapani, storico e celebre direttore del parco Archeologico di Selinunte, il più grande del mondo che con lui ha acquisito l’autonomia e l’apertura al mondo dell’arte, della musica e del teatro con la rassegna ormai decennale “Pietre Vive”. Poi è stata la volta di una altra isola Venezia, lungo le sponde della Marina di Sant’Elena, ingresso della laguna di Venezia, in collaborazione con Stefano Costantini presidente della Marina e lo Yacht Club di Venezia con il Presidente Mirko Sguario e il raffinatissimo Caicco Lycian Princess . Contemporaneamente Rosa Mundi ha esposto nella Marina di Porto Rotondo e sulla nota piazzetta San Marco disegnata da Cascella, nonché nel Museo Regionale di Messina, il MUME, accanto alle maestose tele del Caravaggio, Antonello da Messina, Annibale Carracci, Mattia Preti e le statue del Gagini e Francesco Laurana, sotto la direzione del Direttore Orazio Micali, già soprintendente di Messina e direttore del parco di Tindari. Ma le opere che più hanno colpito il pubblico dell’arte contemporanea per legame forte con le maglie della forte terra siciliana sono state quelle acquisite dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina ed esposte nel museo delle trame mediterranee che ricordando il cretto di Burri e il terremoto del 14 gennaio 1968, sotto la Presidenza di Calogero Pumilla e la memoria del senatore Corrao. A Palermo, Rosa Mundi ha inaugurato la riapertura del meraviglioso Loggiato di San Bartolomeo con la collaborazione della Fondazione Sicilia con il Presidente Raffaele Bonsignore e Fondazione Sant’Elia, il sindaco Leoluca Orlando, l’Assessore alla cultura Mario Zito, direttore accademia belle arti, e il Soprintendete Antonio Ticali. Nell’estate 2020 ha esposto nella lussureggiante Villa Marchetti a Malfa, nel cuore dell’isole eoliane, a Salina e a Taormina nella Galleria d’arte dell’Hotel Metropol e a Catania, nel Museo Comunale del Palazzo della Cultura ed a Villa Bellini, nell’ambito del Catania Summer Festival, davanti ad un pubblico di 1500 persone, come coreografia dello spettacolo di danza equestre “The game of time: viaggiando con Ulisse” con Giuseppe Cimarosa, Salvo Piparo, Mario Bajardi, Michele Piccione, Mariele Chiara, Claudia Ceraulo regia, coreografia e scenografia di Chiara Modìca Donà dalle Rose con la collaborazione della principessa Catarina Grimani di Naxima presidente dell’Istituto Incremento Ippico di Sicilia ed il Direttore Alfredo Alessandra e soprattutto della Regione Sicilia nella persona del suo Governatore Presidente Nello Musumeci e l’assessore il giornalista e scrittore Alberto Samonà. Rosa Mundi ha esposto anche nel magico centro toscano della fondazione internazionale Atiyoga di Merigar e nel Castello Aldobrandesco di Arcidosso nel cuore della toscana, con la collaborazione del Sindaco Jacopo Marini e del Presidente della Fondazione Marco Baseggio. Per Rosa Mundi, che opera ed ha uno dei suoi atelier in Piemonte, nel Castello di Morsasco, nel cuore del Monferrato a casa di Franca Mollo e Aldo Cichero ( il grande architetto disegnatore di barche e yacht, tra i più noti il Magnum) ed in Sicilia a Palazzo Imperatore, davanti alla cattedrale, ma soprattutto nella sua barca dove trascorre la maggior parte del suo tempo in giro per il mondo, questa pandemia, la peste del 2020 ha solo dato la voglia ancor maggior di superare ogni ostacolo e limite geografico, portando ovunque il suo lavoro ed i messaggi filosofici ed onirici di pace e di salvezza di una umanità che ha sempre più bisogno di una guida e di credere nel futuro e nella riscoperta tutela della natura e della dignità della vita.

 

MODA

Le opere di Rosa Mundi sono state utilizzate con set cinematografico dalla visualconsulting.it di Milano per i più importanti servizi di moda italiani ed esteri della prossima campagna di alta moda. Nel 2021 Rosa Mundi rafforzerà questo legame con la moda e il mondo del cinema. Molte sue opere faranno da sfondo di film e fiction tra le più celebri, nonché set di moda di alcune note maison.

Ma il progetto più grande è donare un’opera al Comune di Milano in memoria di tutte le vittime della pandemia ed a tutti coloro che pur sopravvivendo hanno contribuito a debellare questo incredibile flagello per l’umanità, tra medici, infermieri, operatori sanitari, ricercatori, barellisti, soccoristi, ristoratori ed una mostra Favignana con la collaborazione della Soprintendenza del mare con la dr.ssa Valeria Li Vigni e l’isola di Pantelleria, avvicinandosi sempre di più al continente africano a cui Rosa Mundi è da sempre particolarmente legata. Nel 2021 seguirà una residenza in Senegal a Dakar ed una in Egitto nella penisola del Sinai, luogo in cui ha portato in passato già numerosi artisti tra cui Solveig Cogliani, Ezio Cicciarella unitamente a progetti umanitari sanitari e divulgativi di pratiche sanitarie: arte e charity.



Fonte: Goffredo Palmerini