UNA VITA PER SPORT – UNO SPORT PER LA VITA

 

 

Altafini settembre 2020 - Castiglion Fiorentino

 

 

 

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Lui è quello che ha ancora grinta e forza da vendere nonostante gli 80 e passa anni giocandoci sopra con estremo candore. Come quando tirava al calcio divenendo “Campione del Mondo” nonostante sereno figlio d’emigrati poveri, eppur estremamente dignitosi. Sta di fatto che: “tira-tira, lancia-lancia”, è inserito ne: ”Leggende del calcio”del Golden Foat nel 2019.

Ed ancora lui è quello del ‘Golazoooooo’ divertendosi come un matto a fare il telecronista mostrando agilità mentale e buona padronanza di mestiere. Incontriamo Josè Altafini al XXIV Premio Internazionale “Fair Play Menarini” a Castiglion Fiorentino quale incontro prestigiosissimo che si svolge anche sotto l’egida dell’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo – European Parlament.

Gli occhioni sono sempre scuri e penetranti mentre sul palco ringrazia gli organizzatori di simile manifestazione tenendo a sottolineare lo sport vero e proprio maestro di vita.

Più tardi ci racconta che l’amata professione lo ha omaggiato di buon rispetto reciproco in un clima gioioso, unendo tale passione in un contesto di vita estremamente salutare. Tant’è che si muove come un grillo. Prosegue poi osservando che i tempi sono cambiati, che i calciatori odierni hanno molto più di ciò che avevano loro…“ ma non la nostra poesia che ce la portavamo appresso!”Oggi purtroppo il “Dio denaro” domina ovunque. Prima non era tutto così commerciale. I giocatori odierni comprano…comprano, no…..no, mi trovo d’accordo su questo stato di cose! Quanto all’inflazione mediatica come lei domanda…mah, può essere, anche se la tv svolge la sua degna funzione!

  1. di un ‘grande’ tra i ‘grandi’. Chi ricorda maggiormente dei suoi colleg….. .Non mi fa terminare piantandomi lo sguardo tenebroso di chi ha già capito tutto.

Pelè con cui ho ‘tirato’ insieme, già…facevamo caffè-latte, ed ancora Maradona e Best.”

Una professione la vostra che non escludeva vari casi di doping…

Ah, cara mia, da queste cose sono sempre stato lontanissimo, avevamo altri valori noi! Parliamo - non solo nel calcio - di prestazioni che senz’altro miglioravano lo sportivo, ma, ripeto, è sempre stata una cosa lontana anni luce dal mio d’essere e di pensare.”

Sorride. E’ il momento d’andare. Mi saluta tiepidamente. “Col Covid non si scherza” mostrando fierezza e determinazione.

Improvvisamente un’aureola scende circondandogli la nuca. Prima aveva parlato del ‘suo’ Angelo Custode che lo custodisce salvandolo da tutte le avversità della vita.

D’altronde non era proprio Rosalino Cellamare, il cantante Ron, che con voce suadente:“ Tutti quanti abbiamo un angelo. Angelo, angelo!!!

Carla Cavicchini