Non piove una goccia manco facendo la danza della pioggia, in questo che è forse l’inverno più caldo da tantissimi anni a questa parte. Soffre la terra in mancanza dell’apporto idrico e, si rianima l’eterno dibattito tra i sostenitori del disastro ambientale – climatico e quanti invece sostengono che, analizzando il registro storico del clima, si evidenziano ciclicamente fasi più calde o più fredde della durata di alcuni anni.

Certo però che i ghiacciai dell’Antartide si riducono di anno in anno e lo scorso 9 febbraio si è addirittura registrata una temperatura record pari a 20,75°C. Con grande stupore dei pinguini costretti a camminare sull’erba come mai avevano fatto prima d’ora e, in drastica riduzione di esemplari visti i cambiamenti del loro ecosistema di riferimento.

Ma senza allontanarci tanto dalla capitale basta soffermarsi sulla campagna romana, con le gemme già pronte a sbocciare prima di marzo. Un grande pericolo per le coltivazioni perché basterebbe poi una sola gelata o grandinata, tra l’altro possibilissima in questo momento stagionale, per compromettere i raccolti dalle uve a tutto il resto. Un possibile disastro che si spera di scongiurare visto che il decennio non è partito alla grande a Roma come in tutto il mondo in generale.

In questo quadro si inserisce la vicenda del Corona Virus, che dalla Cina fa sentire la sua morsa d’ansia qui come dappertutto. In questa vicenda planetaria l’Italia sta giocando un ruolo di primo piano come raccontano le cronache. Basta infatti accendere la tv a qualsiasi ora per essere inondati da notiziari che a nastro trasmettono dati e immagini su contagiati, malati, tamponi, oltre alle infinite discussioni mediche medio-tecniche che l’utente medio subisce senza capirci un’acca. L’unica cosa che produce questo bombardamento mediatico è la confusione tra quelli che: ”Moriremo tutti” e quelli che: “quante storie per una nuova influenza”.

Probabilmente come sempre la verità sta nel mezzo, ma i comportamenti che si registrano sono tra i più disparati. Il fatto che le scuole siano chiuse in alcune zone d’Italia è un fatto, ma che non giustifica l’assalto al supermercato come se ci si dovesse chiudere in un bunker antiatomico. A Milano già da domenica sui ripiani dei supermercati non era rimasta nemmeno una scatoletta di sardine. Una folla impazzita ha assaltato questi esercizi commerciali utilizzando persino trolley e valige per portare via le scorte alimentari, che nemmeno fossimo in guerra.

Tutti armati di mascherina quando ormai è risaputo che il presidio medico serve solo a chi è infetto, ma per evitare di contagiare gli altri e non viceversa. Regna un’isteria istituzionale assurda, come il divieto di sbarcare ad Ischia per i provenienti da Veneto e Lombardia, le regioni dove si registrano le maggiori percentuali di contagio. Uno strano razzismo al contrario del Sud verso il Nord, infelice ordinanza fortunatamente rimossa il giorno dopo.

Il populismo è ai massimi livelli con risse verbali che si scatenano intanto sulle chat delle mamme, dove regna il complottismo che mette all’indice bambini dai tratti somatici orientali. Persone che la Cina non l’hanno mai vista nemmeno in cartolina, romani già da due generazioni e che magari si esprimono come “Er Conte Tacchia”.

Ci sono poi i border line che assumono comportamenti assurdi, tipo evitare la mensa del lavoro adducendo come scusa l’improvviso aumento del carico lavorativo e, contemporaneamente dichiararsi non preoccupati e “superiori” per paura del giudizio degli altri. Intanto le autorità si azzannano tra loro su chi deve dettare legge e gli Italiani si autodelimitano vietandosi accessi e chiudendo scuole e stadi di calcio. Però nel frattempo si autorizzano ancora gli sbarchi dall’Africa mentre il mondo ci tratta come appestati.

Diversi paesi hanno impedito lo sbarco aereo agli Italiani mettendoli in quarantena, un atteggiamento quantomeno risibile se perpetrato da paesi in cui la prevenzione è vicina allo zero. A nessuno viene in mente che, se facessero gli stessi tamponi che rilevano il corona virus che si fanno in Italia, magari scoprirebbero di non essere poi così immuni. E comunque il cavallo si vede all’arrivo, solo li potremo fare bilanci su come si è affrontata questa emergenza.

In questo gran ballo c’è naturalmente posto per lo sciacallaggio, da chi vende Amuchina e mascherine protettive a prezzi folli, agli impostori che si spacciano per addetti della sanità nel tentativo di entrare dentro le case della gente perpetrando truffe a vario titolo.

Per fortuna in tutto questo Roma appare come un’isola felice e ringraziando il cielo, almeno per ora, non ci sono ne chiusure ne limitazioni. Motivo per apprezzare ancor di più quello che passa la scena culturale Romana in questo periodo più viva che mai. Dal 5 marzo al 2 giugno infatti presso le scuderie del quirinale sarà presentata "Raffaello 1520-2020", una mostra tematica, a 500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, dedicata a tutta l’attività progettuale dell'artista, dalla pittura alle arti plastiche quelle decorative, all’architettura, l’urbanistica e l’antiquaria.

Per gli appassionati di fotografia invece, imperdibile la mostra 'Elliott Erwitt Icons' negli spazi di WeGil. Retrospettiva dedicata ad uno dei più grandi maestri della fotografia del '900, maestro assoluto ancora oggi modello e ispirazione per tutti quelli che si approcciano a quest’arte.