di Bruno Fulco

L’Anno nuovo che verrà…sarà nuovo davvero?

Stavolta non ci sono dubbi l’inverno c’è e si vede, più che altro si sente. Le devastanti piogge cadute tra fine novembre e metà dicembre, hanno creato nelle zone da sempre martoriate dal maltempo i soliti disagi e problemi. Certamente figli di una cattiva gestione del territorio priva di investimenti nella prevenzione dei rischi idrogeologici, non certo colpa di una natura malevola.

A seguire, immediatamente dopo il Natale è arrivato il crollo drastico delle temperature, dando comunque il tempo a tutti quanti di recarsi alla messa di mezza notte senza patire il freddo. Come ormai da diversi anni le festività Natalizie si sono consumate in maniera relativamente tranquilla senza troppo caos, sia nel centro cittadino che nei negozi. Segno inequivocabile dei tempi di vacche magre che non lasciano spazio agli opulenti Natali stile anni 80 – 90.

Inanellando una serie di pranzi, cene e visite ad amici e parenti, intervallate solo dalla tempistica digestiva necessaria alla sopravvivenza, si sono esauriti i giorni dello sgarro enogastronomico. Il trionfo dei fritti è culminato con il cotechino e lo zampone di fine anno, che aprono alle lacrime di coccodrillo consumate davanti allo specchio.

Come in una giostra inesauribile c’è da giurare che già da domani palestre e siti sportivi, abbandonati da oltre un mese, torneranno a rianimarsi per accogliere moltitudini di “fuori forma” nell’inizio del lungo percorso a ostacoli, che dovrebbe portarli tra qualche mese alla prova costume.

Ad affossare questo clima già poco entusiasmante ha contribuito la tragedia di Corso Francia, in cui hanno perso la vita due ragazze di appena 16 anni. Le due sono state investite mentre attraversavano con il semaforo rosso su quella che è a tutti gli effetti una strada a scorrimento veloce, con guardrail di separazione tra le due corsie che le ragazze intendevano scavalcare.

Una ragazzata che è costata cara alle due ragazze e all’investitore, il figlio del regista Paolo Genovese, condotto agli arresti dopo che i test hanno accertato la presenza nel sangue di un tasso alcolico ben oltre il consentito, oltre che la non negatività ad alcune droghe che però potrebbero essere state assunte in precedenza, quindi non determinanti per la dinamica dell’incidente.

Il dramma che ha distrutto tre famiglie ha anche acceso il dibattito sulle responsabilità dell’accaduto. C’è chi la imputa totalmente alle due ragazze, mentre chi invece punta il dito contro il 20enne alla guida. Sicuramente una maledetta concomitanza, in cui tutti si sono trovati al posto sbagliato nel momento sbagliato.

L’investitore colpevole di essere alla guida in stato di ebbrezza, ma che magari senza la scelleratezza delle due ragazze sarebbe arrivato tranquillamente a smaltire sul proprio materasso i fumi dell’alcol. Dall’altra parte le due ragazze che con un briciolo di oculatezza in più, potevano attraversare secondo le modalità consentite evitando ogni tipo di pericolo.

Alcune testimonianze raccolte parlano di incidente inevitabile a prescindere dalle condizioni del guidatore che, con la pioggia battente si è trovato davanti le due ragazze falciandole senza possibilità alcuna di evitarle. Alla base della leggerezza commessa dalle due vittime, inizialmente si era parlato di come le due volessero raggiungere in fretta un gruppo di amici in attesa dall’altra parte della strada. Nelle ultime ore trapelano però altre otizie, che se verificate renderebbero tutta la vicenda agghiacciante.

Da qualche giorno si sta diffondendo una voce secondo la quale tra i giovani della zona sia in voga “Il giochino del semaforo rosso”, che consisterebbe nello sfidare la sorte attraversando velocemente le due carreggiate di Corso Francia, mentre per i pedoni è rosso e per le auto che sfrecciano è verde. Lo scenario quindi si arricchisce di ora in ora di nuovi particolari ed elementi, come la tempistica delle fasi semaforiche che servirà a far luce sulla corretta dinamica al fine di attribuire le responsabilità. Intanto al momento il giovane che si trovava alla guida è agli arresti domiciliari con l’accusa di duplice omicidio stradale.

In attesa di notizie migliori si pensa all’anno nuovo e a cosa porterà. Osservando l’andazzo del nostro paese probabilmente i 365 giorni che ci troviamo davanti non porteranno nulla di nuovo. Nella capitale la mondezza continuerà ad orlare i margini delle strade e, gli altri servizi essenziali continueranno uno sforzo sovrumano per tentare di dare il minimo sindacale ai cittadini, pur non ricevendo pressoché nessuna risorsa dallo stato.

Caso unico al mondo in quanto ogni paese considera la sua Capitale come un biglietto da visita e per questo la gestisce con statuti speciali e risorse dedicate. Quello che comunica Roma a chi la visita invece, è purtroppo lo stato di un paese che non riesce ad andare avanti, prigioniero del marciume e del malaffare che lo determina. Un paese governato da una classe politica attaccata solamente ai propri interessi, in cui i partiti continuano a dividersi e poi a dividersi ancora, generando un infinito numero di piccoli ed insignificanti soggetti politici che hanno l’unico scopo di accaparrare poltrone.

Una classe politica che ormai non ha più il coraggio di mostrare nemmeno il proprio nome e che come il Pd ricorre a stratagemmi come quello di attaccarsi a movimenti come quello delle sardine, da cui si dichiarano estranei mentre contemporaneamente li invitano a scendere in piazza direttamente dalle mail ufficiali del partito.

Una bella notizia però c’è ed è quella dell’operazione brillantemente condotta dal procuratore distrettuale di Catanzaro Nicola Gratteri che ha portato all’arresto di 334 persone tra cui avvocati, commercianti e politici, con 15 milioni di beni sequestrati nel maxi-blitz avvenuto in Calabria ai danni della Ndrangheta.

Quella che è stata la più grande operazione anti mafia dai tempi di Falcone e Borsellino è passata però senza ricevere il risalto che avrebbe meritato, relegata in seconda pagina o ai margini dei grandi talk show. Un fatto che mostra chiaramente la falsa moralità di un paese e della sua paura di esaltare la gente onesta, da parte di organi di informazione ormai occupati per lo più nel gestire il gioco delle parti a favore dell’uno o dell’altro nella partita del potere.

Buone speranze ci si possono aspettare solo dalla proposta culturale, quella si sempre all’altezza a Roma come in tutto il paese. A Palazzo Braschi "Canova. Eterna Bellezza", celebra con una mostra-evento il legame con la città di Roma attraverso 170 opere dell’artista e di alcuni suoi contemporanei.

Per gli amanti del cinema imperdibile al Palazzo delle Esposizioni la mostra “La meccanica dei mostri. Da Carlo Rambaldi a Makinarium” dedicata a Carlo Rambaldi, l'uomo degli effetti speciali, colui che ne ha trasformato la funzione: da elementi di contesto a protagonisti dei film.

Le sue creature sono riconosciute e amate al punto che molti film si identificati con esse: E.T., King Kong, Alien, solo per citarne alcuni. Ci sarebbe tanto bisogno di uno come lui nella politica Italiana.