In una primavera che sembra estate è appena passato il 21 aprile, natale di Roma che tra alti e bassi compie così 2771 anni. La città saluta il mese che arriva tra i preparativi del concertone del 1° maggio, evento che suggella la festa del lavoro ma ormai tradizionale festival della retorica, che va in scena come tutti gli anni in piazza San Giovanni. C’è tanta curiosità quest’anno nel vedere con quali toni si presenteranno in piazza, tutte le figure che animano la scena pubblica italiana. Partiti e figure politiche, nei quali il più coerente ha cambiato almeno due bandiere, fianco a fianco a sindacalisti il cui sogno da coronare non ha nulla a che fare con i diritti dei lavoratori, ma più che altro con quello di un posto al sole in parlamento.

Quasi una compagnia teatrale, che sta per dare vita alla più grande commedia istituzionale mai vista e, che si svolge nell’unico paese al mondo che non riesce a fare un governo dopo le elezioni. Secondo il triste copione, il presidente Mattarella ha dato mandato al M5s, primo partito eletto, di formare un nuovo governo. Questi ultimi hanno escluso dagli accordi Matteo Salvini e tutta la coalizione dei destra, che dalle urne aveva raccolto il maggior numero di preferenze dagli italiani. La motivazione è la presenza di Berlusconi, di cui il M5s non vuole sentir parlare in maniera assoluta. Ultimi barlumi di un’intransigenza che il M5s ha perso via via, trasformandosi nel più classico dei partiti tradizionali. La riprova sta nel fatto che esclusa la destra, stanno cercando in tutti i modi di trovare un accordo con il PD per racimolare i numeri mancanti.

Un epilogo ridicolo, se si pensa che M5s e PD si sono letteralmente sputati in faccia per anni offendendosi nelle maniere più dirette. I cinque stelle che battendosi il petto sulla pubblica piazza, li hanno più volte accusati di disonestà giurando all’elettorato che mai avrebbero stretto accordi con il PD, stanno ora materializzando uno dei loro cavalli di battaglia dell’antipolitica. L’inciucio 2.0 la grande novità del M5s, che sta per formare il governo forse più ridicolo nella storia della Repubblica. Proprio loro, che si sono proclamati come unica voce autentica del popolo e ora invece capaci persino di riesumare il PD, un partito che gli italiani per espressa volontà hanno sepolto nelle urne elettorali.

Il ripensamento del M5s si è espresso anche in altri temi, ad esempio sugli eventi che la città di Roma è in grado di ospitare. Lo ha dimostrato il Gran Premio di Roma di Formula E che si è svolto sul circuito cittadino dell’Eur. Un we che ha richiamato l’interesse degli appassionati di questa nuova specialità motoristica, che visto il suo carattere “green” promette di fare sempre più proseliti. Grazie alla tv Il tracciato che si snodava tra le architetture monumentali dell’Eur, ha permesso a quanti erano collegati di mostrare un bel biglietto da visita della capitale. Un’opportunità che farà sicuramente bene alla città in chiave promozionale. Visto il successo dell’evento torna il rammarico per la candidatura alle Olimpiadi, a cui la Sindaca Raggi ha rinunciato per paura di non riuscire a governare con chiarezza appalti e concessioni. Pura ammissione di impreparazione, per chi vuole guidare una delle capitali più importanti al mondo.

Ma è stata la passione calcistica a governare gli umori della città in questo periodo. La A.S. Roma giunta inaspettatamente ai quarti di finale della Champions League, ha trovato ad aspettarla il Barcellona. La squadra di Messi e co. ha accolto il sorteggio con entusiasmo, tanto che i giornali catalani hanno titolato “Un Bonbon per il Barcellona”. Ma a volte anche i cioccolatini possono risultare indigesti. Nella gara di andata al Nou Camp i padroni di casa si sono imposti per 4 – 1, grazie a due autogol dei giallorossi e ad un arbitraggio a dir poco scandaloso, che ha negato due rigori solari alla A.S. Roma. Quando la settimana dopo i “blaugrana” sono scesi all’Olimpico i giochi sembravano ormai fatti, ma i lupi giallorossi hanno prodotto il miracolo calcistico ribaltando il risultato. Un 3-0 che ha demolito i mostri sacri in una prestazione capace di ridurre anche Messi ai minimi termini. Una partita straordinaria, forse la più bella di sempre giocata dalla compagine capitolina e, che ha tenuto incollati agli schermi gli appassionati di calcio di tutta Italia. Al terzo gol di Manolas il mito di Davide contro Golia si era compiuto nel boato dei 65.000 tifosi in delirio. Una notte fantastica che ha proiettato l’A.S. Roma nella semifinale.

A separarli dal sogno della finale di Kiev è capitato il Liverpool. Purtroppo però il miracolo non si è ripetuto e l’A.S. Roma ha rimediato un sonoro 5-2 che ipoteca seriamente la qualificazione degli Inglesi. Servirebbe un nuovo miracolo calcistico, un altro 3-0 ma difficilmente i miracoli si ripetono. In questo momento però l’unico miracolo in cui tutti sperano fortemente è quello che salvi la vita a Sean Cox, 53enne irlandese gravemente ferito e in fin di vita per gli incidenti del pre partita a Liverpool. Nuova e inconsapevole vittima di una barbarie che nulla ha a che vedere col calcio e che, per primi offende proprio i suoi tifosi troppo spesso accomunati a questi animali molesti. Colpa di quei rifiuti umani, mimetizzati tra la brava gente che vuole solo vedere una partita di pallone. Innamorati del calcio che tutti insieme sotto un’unica bandiera, in questo momento sono in ansia solo per le sorti del povero Sean, fregandosene di chi staccherà il passi per la finale. Da parte dell’opinione pubblica, gravano anche pesanti dubbi sull’operato della polizia inglese. Non si riesce infatti a capire, come sia stato possibile predisporre un percorso che ha messo a contatto le due tifoserie, per di più senza un numero di agenti adeguato a fronteggiare la situazione.

Speriamo che almeno la lezione torni utile il 2 di maggio, quando 5000 tifosi inglesi invaderanno la capitale per la partita di ritorno. Attesi almeno dal giorno prima, l’augurio è che ingannino il tempo approfittandone per qualche visita culturale. Un occasione potrebbe essere “Canaletto 1697-1768” in mostra a Palazzo Braschi fino al 19 di Agosto, che intende celebrare il 250° anniversario della morte del pittore veneziano presentando il più grande nucleo di sue opere mai esposto in Italia: 42 dipinti, inclusi alcuni celebri capolavori, 9 disegni e 16 libri, oltre a documenti d’archivio di uno dei più noti artisti del Settecento europeo, che con il suo genio pittorico ha rivoluzionato il genere della veduta. In alternativa per gli amanti della fotografia, da non perdere l’esposizione World Press Photo 2018 al Palazzo delle Esposizioni, uno dei più importanti riconoscimenti nell'ambito del fotogiornalismo. Ogni anno, da più di 60 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata ad esprimersi per assegnare i premi, su migliaia di domande di partecipazione inviate alla Fondazione World Press Photo di Amsterdam da fotogiornalisti provenienti da tutto il mondo.

Concertone