Autumn

Castagne

Ciocco arrival

Maggio 2017 - Prende il nome dal fiume Serchio che l'attraversa per tutta la sua lunghezza e con i suoi mille torrenti crea profonde gole e fenomeni carsici, è ricca di piccoli borghi di grande storia e fascino e offre ai suoi visitatori quel raro mix di cultura, natura, arte, storia, gastronomia e avventura che la rende una destinazione ideale per un weekend o una vacanza da vivere in coppia, in famiglia o tra amici.

La Valle del Serchio, la zona della Toscana che, nella provincia di Lucca, ospita Il Ciocco (polo turistico alberghiero immerso in 600 ettari di parco naturale) è la parte della regione più incontaminata dalle mani dell’uomo e mantiene ancora oggi le proprie origini offrendo un paesaggio naturalistico autentico.

Con l'arrivo della bella stagione e dei primi caldi non c'è niente di meglio che andare a piedi alla scoperta del territorio, vivendolo attraverso delle passeggiate panoramiche “su misura” per le diverse età e curiosità.

Ecco 3 proposte di itinerari che il Ciocco Tenuta e Parco consiglia a chi lo sceglie per un soggiorno o come punto di partenza per escursioni tra Valle del Serchio e Garfagnana:

Un percorso attraverso antiche case coloniche e borghi con saliscendi tra boschi e ruscelli, castagni e metati, ovvero strutture adibite all'essiccazione delle castagne, paesi e villaggi immersi nel verde.

Partendo dalla Tenuta del Ciocco si sale verso Albiano (frazione di Barga) antico borgo sede di un castello vescovile del XII secolo del quale si conservano i resti delle mura, importante punto di controllo della via Francigena che da qui si inoltrava nella Valle.

Camminando lungo gli antichi muri che proteggevano la città sino alla cima della collina dalla quale si vedono chiese e campanili, si raggiungono alcuni dei più bei pascoli di quest’area con i loro greggi di pecore.

Superando delle storiche aziende agricole si scende verso l’antica via comunale per poi tornare al Ciocco.

A caratterizzare questo percorso sono soprattutto le viste panoramiche: le Alpi Apuane da questo punto sono particolarmente vicine all’Appennino Toscano-Emiliano e si può scorgere anche la Pania di Corfino, riserva naturale protetta della Regione Toscana che si trova nel Parco dell'Orecchiella.

Si parte da Sillico, antico borgo di origine medievale che si trova sul versante appenninico della Garfagnana a circa 700 metri sul mare, si visita l’antico paese con le sue importanti architetture storiche (come Palazzo Carli, sede di varie mostre) e proseguendo sui “sentieri del Moro” si attraversano borghi, aree coltivate, viti e ulivi, aree di pascolo delle pecore garfagnine e boschi di castagni, per arrivare ai villaggi vicini.

Il nome dei sentieri deriva dal quello di un brigante locale, "il Moro", conosciuto in epoca recente grazie ad una tradizionale festa estiva ambientata nella Sillico cinquecentesca ma che deve la propria notorietà alle citazioni nelle lettere spedite da Ludovico Ariosto al proprio sovrano durante il suo mandato di Governatore della Garfagnana.

Molti considerano Sillico come il luogo dove la "Toscana tocca il cielo con un dito". Maestoso il panorama sulle Alpi Apuane che si gode dal sagrato della chiesa del paese, soprattutto nelle prime ore del mattino quando le nebbie riempiono la vallata sottostante e al tramonto quando il cielo si tinge di arancio e rosso.

Partendo da Ceserana, frazione del comune di Fosciandora, attraverso una mulattiera si sale verso la Rocca, antica fortificazione medievale del XIII secolo situata sulla riva sinistra del fiume Serchio, realizzata con muri verticali di pietra di fiume e caratterizzata da un camminamento di ronda e delle fessure di avvistamento.

Nel 1470 circa la famiglia degli Estensi rafforzò la struttura per adeguarla alle nuove esigenze belliche e dopo un periodo di abbandono nel quale finì in mano ad alcuni briganti, nel 1612 venne nuovamente ristrutturata, anche se i lavori non furono terminati. Nel 1983 il Comune di Fosciandora ha acquistato, dai discendenti dell’ultimo castellano settecentesco, il forte, riportandolo alla vista nell’originaria forma e dimensioni.

All’interno della rocca si trova e merita una visita la chiesa dedicata a Sant’Andrea, citata in una bolla papale del 1168, che anche se rimaneggiata conserva i suoi caratteri romanici con un’abside nella quale sono inseriti capitelli scolpiti e strette monofore.

Dalla Rocca si prosegue in una passeggiata attraverso castagneti sino ad arrivare ad un metato dove si può assistere al processo di essiccazione delle castagne con la successiva produzione della relativa farina.

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Il Ciocco Tenuta e Parco (www.ciocco.it) nasce nel 1961 con l'obiettivo di far rivivere la montagna e le sue tradizioni, la natura con i suoi animali, lo sport e il relax, lontano dal “logorio della vita moderna”.

Nel 1967 diventa il primo Resort d’Italia, un polo turistico alberghiero immerso in 600 ettari di parco naturale (che va dai 280 metri ai 1.100 metri di altitudine) con servizi e formule che rivoluzionano il mercato delle vacanze offrendo svago, sport e benessere in un'unica soluzione.

Deve il suo nome ad uno dei poeti più amati d'Italia, Giovanni Pascoli, che si innamorò di Castelvecchio, della Valle del Serchio, che fu definita dal poeta "La Valle del Bello e del Buono", e dei suoi abitanti così laboriosi.

Tra le opere che Pascoli compose durante la sua permanenza in quei luoghi c'è una raccolta di poesie conosciuta come “I Canti di Castelvecchio”. Tra queste una si intitola proprio “Il Ciocco” e racconta di un gruppo di contadini seduti attorno al focolare a parlare della vita mentre guardano il fuoco consumare lentamente il ciocco, il ceppo da ardere. Simbolo di calore e ospitalità che incoraggia conversazioni appassionate sulla vita.

La Tenuta si estende tra Barga e Fosciandora, al confine tra media e alta Valle del Serchio, un'area della provincia di Lucca che va dalla piana di Lucca alla Garfagnana, lungo il bacino del fiume Serchio.

La montagna del Ciocco viene definita The Living Mountain perché è un luogo sempre "attivo" per vocazione che recupera e tramanda le tradizioni che durano da secoli. Attraversandola non si trova punto in cui la mano sapiente dell'uomo non abbia lasciato traccia, dai castagneti piantati per utilizzarne legno e frutti ai terrazzamenti coltivati a vite e ulivo. Lungo i sentieri, inoltre, si trovano alpeggi di alta quota, metati (piccole costruzioni adibite all’essiccazione delle castagne), la vecchia scuola elementare e borghi di altri tempi. Tutto testimonia l’amore e la voglia di preservare la propria terra per viverla e farla continuare a vivere.

Il Ciocco è un unicum di esperienze diverse, un punto di partenza ma anche di arrivo in un territorio ricco di eccellenze artistiche, culturali e gastronomiche. Si propone come una “destinazione turistica”, un luogo speciale che offre la possibilità di vivere un soggiorno breve o prolungato, in hotel o nel comfort degli chalet di montagna, praticando sport all'aria aperta o rilassandosi nella SPA, sempre a contatto con la natura.

Da settembre 2015 inoltre il Ciocco si naviga anche attraverso “Il Ciocco App”, applicazione che può essere scaricata gratuitamente dagli utenti Android e iOS (ciocco.it/ilcioccoapp/) e rappresenta un viaggio affascinante e intuitivo attraverso immagini e informazioni strutturate per un cliente moderno che desidera visitare la Tenuta e il territorio della Valle del Serchio in maniera rapida e dinamica.

 

Dove dormire all'interno del Ciocco Tenuta e Parco:

 

Dove mangiare all'interno del Ciocco Tenuta e Parco:

Numerosi i ristoranti che, nella Tenuta del Ciocco, propongono piatti della cucina

locale (http://ciocco.it/taste/ristoranti).