Con l’epifania andranno definitivamente in archivio le festività 2016 che hanno attraversato Roma senza particolari sussulti. Le motivazioni di un’atmosfera leggermente più sobria ben lontana dai fasti del passato, non sono però rintracciabili in un’improvvisa voglia di recupero dei veri valori del natale, bensì molto banalmente non ci sono più soldi da spendere in eccessi. Le uniche esuberanze concesse sono quelle alimentari in cui scivolano quasi tutti, travolti da questi giorni in famiglia che non risentono del momento economico. In Italia il cibo è fondamentale, ma frutto di una cucina povera le ricette trovano la loro forza nella tradizione più che nella ricchezza degli alimenti. Un esercito di nonne e mamme che non hanno bisogno del foglietto della ricetta per sfornare i loro capolavori, irripetibili anche per le stelle di MasterChef.
Al basso profilo delle festività ha contribuito anche il capodanno sottotono rispetto agli altri anni. Il programma originale dei festeggiamenti prevedeva l’inizio alle 3.30 per protrarsi fino alla sera del primo dell’anno, con la partecipazione di tanti artisti di strada in diversi punti della città. Concertone e contdown sono stati fortemente in dubbio fino all’ultimo, a causa dell’abbandono degli sponsor e della ditta che aveva vinto l’appalto per la festa. Si è messa una toppa con il brindisi in piazza al Circo Massimo accompagnato dalle performance di alcuni artisti, spettacoli di luce e ambientazione musicale ad opera di alcuni dj. Nessuna star della musica si è prestata a soccorrere l’amministrazione comunale alle prese con il suo ennesimo momento difficile e pure questo ha il suo significato, del resto dopo l’ultimo mese i consensi per la Sindaca Raggi sono in calo.
 L’arresto di Marra suo presunto braccio destro, ha fatto vacillare il credo anche dei suoi sostenitori più accalorati che iniziano ad interrogarsi su quanto Il M5s sia effettivamente in grado di risollevare le sorti di questa città sempre più abbandonata a se stessa. Troppo impegnati in battaglie di puntiglio ideologico tipo il divieto dei fuochi d’artificio che seppur nobile scopo non può certo definirsi una priorità. La sensazione che si ricava seguendo le vicende romane, è quella di una guerra tra un amministrazione formata da onesti ma incapaci di gestire la cosa pubblica, contaminati da qualche mela marcia, e vecchi marpioni “a reti unificate” intenti a riconquistare il banchetto del proprio malaffare mettendo in campo tutte le loro armi classiche, dalla diffamazione al controllo dei media. La bomba annunciata per gennaio dall’amministrazione rischia di far saltare il banco. Se veramente alla chiusura dei campi nomadi seguirà l’assegnazione di case ai Rom, l’ondata di indignazione popolare rischia di toccare livelli storici le cui conseguenze potrebbero essere diverse e sottovalutate. Per il momento però la bomba in arrivo è quella metereologica che promette freddo polare a Roma e neve sul resto dell’Italia. Probabilmente come tutti gli ultimi annunci meteo, a parte casi isolati ciò si risolverà in un nulla di fatto accompagnato da tanto allarmismo. Del resto la proliferazione di siti meteo è uno dei fenomeni di questi nostri tempi mediatici, portali pieni di banner pubblicitari che per attirare la massa dei click hanno bisogno di sensazionalismo a costo zero. In maniera colorita si descrivono presunti cataclismi climatici, nomi a sensazione come Sciabolata artica o Caronte che nella gran parte dei casi  rimangono sulle colorite  mappe circondate da annunci promozionali. Ma di bomba in arrivo ce ne è ancora un’altra, questa positiva però e che tutti i romani aspettano con ansia. Una vera e propria febbre quella dei saldi, che divampa in maniera diffusa interessando ogni bene, dagli articoli tecnologici all’abbigliamento. Quest’ultimo è il settore che più fa impazzire la gente, la battaglia per accaparrarsi il capo più conveniente nei negozi più griffati passa anche per chilometriche code regolate da personale di sicurezza. Il 5 gennaio parte la grande corsa e nei giorni precedenti nei negozi si registra il vuoto quasi assoluto, come il ritiro delle acque prima del grande tsunami. Ci sono solo i veri professionisti del Saldo, che vanno anticipatamente “sul luogo del delitto” per vedere in anticipo i capi da comprare, farsi i conti e colpire in maniera chirurgica. Peccato che per molti comprare a prezzi sensazionali rimarrà una pia illusione a causa di taglie mancanti o colori diversi da quelli desiderati, per la delusione ripiegheranno allora su altri capi acquistati in maniera compulsiva e poco convinta, destinati per lo più a morire in qualche armadio senza essere mai indossati. Chi dei saldi se ne frega ha diverse possibilità di trascorrere piacevolmente il proprio tempo, perché questo è uno dei mesi più tranquilli per girare nella capitale che offre sempre grandi appuntamenti culturali. Da segnalare ancora per pochi giorni fino all’ 8 presso il Vittoriano “Le opere del genio tormentato Antonio Ligabue” circa 100 lavori, un excursus storico e critico sull’attualità dell’opera di Ligabue che rappresenta oggi una delle figure più interessanti dell’arte del Novecento. Di tutt’altro genere è possibile visitare “City Lego”. Un’intera città riprodotta con i famosi mattoncini LEGO® giocattolo preferito da diverse generazioni. Un’opera irripetibile nel suo genere e per la prima volta presentata nella sua versione integrale a Roma, Ideata da  LAB Literally Addicted to Bricks, prodotta e organizzata da  Arthemisia Group e  Kornice e ospitata presso il  Guido Reni District“ fino al 29 gennaio. Un modo per continuare a sentirsi  bambini anche dopo che il natale è passato.

Ponte Cavour