"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".

È una citazione attribuita al Cardinale Mazzarino o addirittura a Papa Pio XI, ma tuttora ricorrente. Veniva usata anche da Giulio Andreotti buonanima. Ricordate?

Certo, non è cosa buona pensar male degli altri, ma bisogna pur ammettere che spesso i cattivi pensieri hanno un fondamento di verità.

Sull´argomento ci piace pubblicare alcune schegge di (cattivo) pensiero del sagace opinionista Ninni Speranza.

 

 

 

Dei cattivi pensieri di un giorno di novembre…. Vi ricordate la nascita della c.d. SECONDA REPUBBLICA? Vi ricordate di “Mani Pulite” a Milano e di “MAFIA e POLITICA” a Palermo? Vi ricordate della quasi abolizione delle Province e con esse delle Prefetture e dei PREFETTI? Vi ricordate delle gelosie e delle liti furibonde tra CARABINIERI, POLIZIOTTI, GUARDIA DI FINANZA e SERVIZI SEGRETI? Vi ricordate delle lotte fratricide fra correnti contrapposte della MAGISTRASTURA? Vi ricordate dei grandi Giornali prima in concorrenza spietata fra di loro e poi tutti allineati sui dictat delle Procure di Milano,di Napoli e di Palermo al tempo di “mani pulite” e di “antimafia”? Bene! Pensate,ora, a come è cambiata l’Italia in questi ultimi trenta anni. I Governi, di qualsiasi colore, non hanno più avuto alcuna autonomia da Bruxelles in materia di politica economica! Le loro scelte sono state sottomesse al rispetto dei parametri di Maastricht ed al Patto di stabilità finalizzato al Pareggio di Bilancio! La Nazione è stata sottoposta a restrizioni disumane ed ha perso oltre il 50% del potere d’acquisto di salari, pensioni e risparmi e del valore del proprio patrimonio immobiliare e industriale! L’Italia è scivolata agli ultimi posti in Europa per PIL e REDDITO PRO-CAPITE! Il Popolo aveva iniziato a ribellarsi! Occorreva stringere le fila delle linee di comando della Nazione! E’ possibile che MAGISTRATI, PREFETTI, QUESTORI e GENERALI siano stati chiamati a raccolta, attraverso i propri organismi di rappresentanza allocati presso la Presidenza della Repubblica, dietro sollecitazioni di BRUXELLES al rispetto dei TRATTATI INTERNAZIONALI e per mantenere l’ordine nel Paese? È possibile che per coinvolgerli efficacemente, occorresse, prima, conferire loro dignità professionale, visibilità mediatica e trattamento economico? E’ possibile che sia stato ritenuto necessario, anche, coinvolgere Stampa e TV in modo che la narrazione mediatica fosse quella di un Paese alla mercé della criminalità organizzata e della corruzione diffusa? Domandiamoci: Quali sono, oggi, le categorie che hanno registrano straordinari miglioramenti delle loro condizioni economiche, sociali e professionali e guidano di fatto il Paese? Possono avere interesse a descrivere una realtà criminale che non esiste, almeno nelle dimensioni da loro denunciate, per tenere il Popolo in una condizione di soggezione e di paura e per poter continuare a esercitare indisturbati il potere consegnato nelle loro mani da “Maastricht” e “ Mani pulite”? E “ MANI PULITE” ha avuto qualche ispiratore a BRUXELLES?