Basta uno spot per cancellare ogni problema

 

Ancora una volta il Dio del meteo ha compiuto il miracolo e sembrano profilarsi le condizioni per il ripetersi dell’Ottobrata Romana. Si spengono progressivamente ogni tipo di condizionatori all’interno di case e uffici, ma nelle ore centrali della giornata si sfiora ancora il limite superiore dell’attimo in cui la camicia si incolla tra la schiena e la sedia. Una sorta di recupero tardivo dell’estate che era arrivata in ritardo, portando pioggia e maltempo fino a metà luglio e tenendo i malati di sole lontano dal mare.

 

Nell’ultimo fine settimana le località marine intorno alla capitale erano ancora piene e tutto fa pensare che questo possa ripetersi almeno fino al prossimo we. Un carico di vitamina D fuori programma, che tornerà utile non appena l’ora legale accorcerà le ore di luce e l’umore della gente.

 

In questa coda d’estate rubata all’autunno, appaiono nuove e forse inedite situazioni. Come nel fare la spesa ad esempio, che presenta alimenti di stagionalità difficilmente immaginabili in questo clima. Le frutterie già propongono zucche di tutti i tipi, castagne e cavolo nero, ingredienti di magnifiche zuppe e vellutate che deliziano il palato in autunno/inverno, ma sinceramente difficili da proporre a tavola ora magari di ritorno dal mare in bermuda ed infradito.

 

Sarà forse tutto un effetto del cambiamento climatico? chi lo sa, il pensiero dominante dice di si è non conviene mettersi in contraddizione tentando ragionamenti propri ed opinioni personali, perché il nuovo fascismo impone che una volta che il mainstream ha scelto la sua versione ufficiale, è vietato a chiunque esprimersi in maniera diversa sulla questione pena la pubblica gogna.

 

Siamo un popolo che ha perso ogni capacità di confronto e di dialogo, capace di mettere sotto il cuscino ogni grave problema facendo finta che non esista, per poi mettere al centro del dibattito pubblico altri tipi di questioni dibattendone come fosse una questione prioritaria per la comunità.

 

Immigrazione selvaggia, Pil, la mondezza che invade le strade, il potere d’acquisto che perde sempre più punti, l’aumento vertiginoso della benzina, niente riesce a scuotere le coscienze generando  un’insopprimibile voglia di manifestare le proprie posizioni a riguardo.

 

Nemmeno l’impennata di femminicidi ed episodi di violenza domestica riesce a scuotere la coscienza critica come può riuscire la fine del matrimonio tra Tiziano Ferro e suo marito, oppure l’andamento del rapporto di coppia tra Fedez e la Ferragni.

 

In ordine cronologico l’ultima di queste “grandi questioni” è lo spot della catena di supermercati Esselunga, denominato “La Pesca”. Protagonista la bambina Emma che nel supermercato sfugge velocemente alla vista della mamma e si ripresenta con una pesca che la bimba fa acquistare per portarla al papà separato, a cui la consegna dicendo "Te la manda la mamma".

 

Rappresentazione della tenerezza di una bambina che prova ad alimentare il contatto tra i suoi due genitori in una condizione molto comune nella società moderna, di cui i bambini pagano spesso il prezzo più alto in chiave emotiva. Di fronte a questa pubblicità si è scatenato il bisogno viscerale di esprimersi, dividendosi come sempre in diverse fazioni.

 

Certo per generazioni cresciute con l’immagine pubblicitaria del noto mulino in cui la mattina tutti sorridono facendo colazione insieme, le mamme sono sempre super sorridenti già iper truccate e pettinate, i bimbi entusiasti di andare a scuola e i padri tutti super professionisti vestiti di tutto punto, questa nuova rappresentazione della famiglia è una grandissima novità.

 

C’è chi punta a colpevolizzare i separati, lanciandosi in parabole moralizzatrici per sentirsi più buoni e più bravi degli altri, magari vivendo nel frattempo esistenze totalmente grigie e infelici, in cui sfruttano i figli per mantenere in piedi rapporti inesistenti con i propri compagni/e che minano per sempre la capacità dei bambini di avere rapporti affettivi sani.

 

C’è anche chi coinvolto emotivamente in questa situazione di separazione affettiva soffre fortemente la visione di questa campagna pubblicitaria. Voci che sfociano in un dibattito sulla differenza tra famiglia e genitorialità, a cui prendono parte associazioni e pagine web dedicate alla famiglia e ai contenuti pubblicitari che ne veicolano i valori.

 

C’è invece poi chi ne apprezza la quota realistica del messaggio, come lo psicoterapeuta Alberto Pellai che attraverso i social afferma come lo spot non colpevolizzi i genitori ma possa aiutarli ad acquisire consapevolezza, raccontando con delicatezza la verità inconfutabile dello stato d’animo di un bambino in una separazione.

 

Non si discosta di molto l’opinione del pedagogista Daniele Novara che indica come lo spot compie una cosa innovativa, mettendo al centro la famiglia separata invece di quella “perfetta e felice” e mostrando la realtà di una situazione comune a tanti bambini di separati, che con le loro timide iniziative sognano sempre la riconciliazione tra i loro genitori.

 

In mezzo le opinioni neutre come quella della Meloni: "Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni. Io lo trovo molto bello e toccante". Esselunga dal canto suo dichiara che lo spot non è tanto centrato sulla famiglia, ma rappresenta “la spesa vista con gli occhi di una bambina” e le emozioni che si provano.

 

In una nota stampa affermano: “si è voluto porre l'accento sull'importanza della spesa, che non viene vista solo come un acquisto, ma descritta come qualcosa che ha un valore più ampio – e ancora - dietro la scelta di ogni prodotto c'è una storia”. Quindi la bambina rappresenterebbe solamente una delle tante possibili storie di chi entra in un supermercato e al centro ci sarebbe la spesa e null’altro.

 

Sembra non si aspetti altro per vedere cose che non ci sono in ogni dove, girandosi invece dall’altra parte davanti a problemi enormi che ci sbattono in faccia condizionando la nostra vita. Forse ci sarebbe bisogno di una maggiore apertura mentale. Roma in questo senso ci viene incontro, proponendo in questo momento meravigliose mostre fotografiche per aiutarci ad allargare i nostri orizzonti.

 

All’Accademia d’Ungheria in Via Giulia è allestita quella su Robert Capa, il grandissimo fotoreporter che ha seguito e documentato tutti i conflitti bellici della sua era e icona di chiunque si sia occupato di fotografia di guerra.

 

Alle Terme di Caracalla invece con “Senza Fine” è in mostra Letizia Battaglia che attraverso decenni ha raccontato i drammi della Sicilia e dell’Antimafia oltre al mondo delle donne e dei diritti civili.

Magnifici appuntamenti per punteggiare queste giornate dal clima ideale in cui  visitare Roma al massimo del suo splendore.