L’obbligo di prestare soccorso nei riguardi di qualsiasi persona che si trovi nella morsa di naufragare in mare è considerato ormai una regola cernierata nel diritto internazionale generale. Il salvataggio in mare consiste nel trarre in salvo degli individui a bordo di imbarcazioni o altre unità di soccorso, sino alla consegna e sbarco. Tuttavia, accade che gli Stati costieri manifestino qualche riluttanza ad accettare lo sbarco sui loro lembi territoriali nel caso in cui la situazione emergenziale e l’operazione di salvataggio siano avvenuti durante i tentativi di ingresso clandestino o irregolare nello Stato rivierasco. In passato c’era una scarsa attenzione da parte del diritto internazionale circa il fenomeno migratorio via mare, mentre negli ultimi anni, grazie anche agli emendamenti che sono stati adottati nelle Convenzioni SOLAS e SAR, si sta assistendo all’intervento del diritto internazionale che impone il vincolo, una volta che le persone sono state tratte in salvo, di farli sbarcare in un luogo sicuro, area di sicurezza che deve essere fornita dallo Stato costiero responsabile e parte della regione di ricerca e soccorso, in cui i naufraghi sono stati tratti in salvo o recuperati. Pur essendo a conoscenza che non vi è una chiara definizione del concetto di luogo sicuro nei vari tratti che si occupano della ricerca e soccorso in mare, tuttavia vige l’applicazione di una gamma di linee-guida dell’Organizzazione marittima internazionale che non è de jure vincolante.

 Non si può non sottolineare anche lo standard dell’interpretazione applicabile, che richiede che il senso venga statuito facendo riferimento non solo al testo ma pure al contesto, all’oggetto e allo scopo del trattato. Il volume focalizza il tema dell’interpretazione del parametro del luogo sicuro attraverso una minuziosa attenzione della struttura giuridica internazionale per la migrazione marittima irregolare che abbraccia le disposizioni nel contesto del diritto internazionale del mare, dei rifugiati, dei diritto della persona e del diritto contro le organizzazioni criminali transnazionali che si occupano della tratta dei migranti e su un dibattito che si concentra al tema dell’interpretazione da applicare, in primis, all’analisi interpretativa del concetto luogo sicuro, come zona in cui non solamente la sicurezza marittima ma anche la sicurezza fondamentale dei naufraghi non è più minacciata.

 

The obligation to render aid to any person who is in the grip of shipwreck at sea is now regarded as an established rule in general international law. Sea rescue consists in rescuing individuals on board boats or other rescue units, up to delivery and disembarkation. However, it happens that the coastal States show some reluctance to accept the landing on their territorial edges in the event that the emergency situation and the rescue operation occurred during the attempts of clandestine or irregular entry into the coastal State. In the past there was little attention from international law to the migratory phenomenon by sea, while in recent years, thanks also to the amendments that have been adopted in the SOLAS and SAR Conventions, we are witnessing the intervention of international law which imposes the obligation, once the persons have been rescued, to disembark them in a place of safety, a safe area to be provided by the responsible coastal State and part of the search and rescue region, in which the survivors were rescued saved or recovered. While I am aware that there is no clear definition of the concept of safe place in the various sections dealing with search and rescue at sea, however there is the application of a range of guidelines from the International Maritime Organization which is not de legally binding.

One cannot fail to underline also the standard of applicable interpretation, which requires that the meaning be established by referring not only to the text but also to the context, object and purpose of the treaty. The volume focuses on the theme of the interpretation of the parameter of the safe place through a meticulous attention to the international legal structure for irregular maritime migration which embraces the provisions in the context of the international law of the sea, of refugees, of the right of the person and of the law against transnational criminal organizations that deal with the trafficking of migrants and on a debate that focuses on the theme of interpretation to be applied, first of all, to the interpretative analysis of the concept of safe place, as an area in which not only maritime safety but also of the shipwrecked is no longer threatened.