Doveroso festeggiare il musicista Ferruccio Busoni proprio nel centenario della sua morte  grazie al Maggio Musicale Fiorentino tramite l'opera 'Doktor Faust 'ascoltando il Soprintendente Pereira che si esprime in merito esaltandone la grande statura nel corso del XX secolo.

Nato a Empoli  divenendo poi  pianista e compositore – spiega -  emigra poi in altre nazioni Germania compresa, facendone riconoscere   ovunque  l’innato talento. Proprio con l’opera del ‘ Faust’ ne celebriamo l’imponente figura, dando poi seguito alle celebrazioni pucciniane del prossimo 2024.

Sotto la regia del grande Davide Livermore, viene ricalcato il tema chiave del' Festival di Carnevale' dedicato a Faust e Goethe, portando in scena l'eccellentissimo cast musicale. Significativa l'esecuzione nell'originale libretto in tedesco ricordando che la recita del 14 febbraio, sarà trasmessa in diretta radiofonica su Rai Radio 3. D'obbligo osservare che tale rappresentazione torna in scena quasi dopo 60 anni dalla sua ultima replica fiorentina nella programmazione del 'Maggio'. Nelle varie articolazioni scenografiche l'episodio centrale vede Faust nelle vesti di prestigiatore alla corte di Parma durante i festeggiamenti per le nozze del duca e della duchessa. È infatti contornato dagli altri episodi che, come antecedenti o precedenti, si collocano in maniera speculare secondo analogie e rimandi simbolici e musicali. La visione quasi mitologica osservata nel 'sogno' del suo padre letterario, Goethe, costituisce il 'magnus opus' esplorando i vari aspetti crudi e forse bestiali dell'animo umano.

L'opera incompiuta alla morte del Busoni e completata poi dall'allievo e collaboratore Philip Jarnach, evoca le visioni originarie del musicista italiano nei confronti degli antichi spettacoli di marionette tedesche,'Faustpuppenspiele' seguite dalle varie costellazioni magiche e trovate illusionistiche.

   

La proposta del Faust non è quella della umiliazione e pentimento; egli scende a patti con il Male, il libero arbitrio è servito! e tale azzardo viene ben rappresentato al Maggio Musicale con repliche dell'11,14, 18 e 21 febbraio.

 Davide Livermore, regista, ne osserva il gioco autobiografico in un sofisticato caleidoscopio visivo capace di scavare internamente nell'anima di ciascuno di noi.

“In scena, porteremo  una rappresentazione fantasmagorica  dalle  mille  facce del Faust ricordanti la pluralità degli elementi che vivacizzano, susseguendosi capricciosamente in presenza mefistofelica rispecchiando di conseguenza la contemporaneità della storia. Pertanto un’analisi  feroce che riflette lo specchio della nostra società: la  'Superbia dell'eccessivo volere'     - sintomo della frustrazione - diretta all 'annullamento della persona. Non a caso la mancanza del desiderio uccide e non illumina. Ne consegue una rappresentazione estremamente impattante  con varie anime che volgono verso quella comune in un sentiero di luoghi e visioni. E proprio nella  moltiplicazione degli intensi sguardi 'busoniani’,l’individuo risorge da se stesso trovando l'uomo nuovo."

 Conclude poi Livermore osservando le volute amplificazione in scena in un clima di tecnologia unica da partitura altamente dialettica, in un codice di segnali urticanti facendo arrivare il messaggio  dritto dritto. E pure  pungente,  perchè no?  stuzzicando persino le  corde emotive  in chiave  psicoanalitica. “ Non a caso proprio la psiche si affaccia prepotentemente nei confronti di quella sorta di ' puzzle umano ' alla ricerca della comprensione della vita, contrassegnata da mille interrogativi , con sguardo tuttavia  vivace  verso  le nuove generazioni.

 Ferruccio Busoni i cui natali sono empolesi, stavolta  gode d'una visione meno romantica, maggiormente radicale, in una fusione di vari stili che si affastellano tra romanticismo, modernità e drammaturgia, senza dimenticare il sommo Goethe e... chissà, anche Pirandello unendo l'enigmaticita' delle nostre maschere."

Piacevole osservare che Davide Livermore è attivo come regista d'opera e di prosa dal 1999. Nella sua brillante ed eclettica carriera ha lavorato inoltre come scenografo, costumista, lighting designer, coreografo, sceneggiatore, attore e insegnante oltre a essersi esibito come cantante nei più importanti teatri del mondo accanto a celebri artisti quali Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras e Mirella Freni, collaborando tra gli altri con Zubin Mehta, Luca Ronconi, Andrea Tarkovskij e Zhang Ymou. È stato inoltre direttore di vari teatri . E' convinto sostenitore del teatro pubblico e della funzione di promozione sociale della cultura.

Sul podio, Cornelius Meister, Maestro concertatore e direttore.

 In lui colpisce  il sorriso innato assieme alla grande grazia e compostezza. Spiega della sua prima volta  d’essere appunto nella città dantesca con grande felicità d’essere a Firenze. Meister ha  ricevuto numerosi premi per i suoi progetti educativi. Stavolta e’ al suo debutto alla guida del Coro e dell'Orchestra del Maggio. Si definisce  felice nel dirigere un gioiello raro come il Faust. Racconta che lo spettacolo gode di moltissimi aspetti interessanti e, grazie a Davide Livermore, ha avuto modo d'osservare una versione diversa e piacevole dei vari aspetti dell'opera quale  l'inconsueta messa in scena, nonché l'utilizzo del Coro, che, pur non essendo fisicamente sul palcoscenico, è necessaria al fine drammatico - musicale regalando buona nota di colore di ciò che viene osservato.

 Ha ricevuto numerosi premi per i suoi progetti educativi. È apparso in veste di pianista in Europa e negli Stati Uniti dirigendo concerti per pianoforte di Beethoven, Mendelssohn, Grieg, Liszt, e Gershwin. Nel 2010 è divenuto  direttore principale e direttore artistico dell'Orchestra sinfonica della radio di Vienna – “Vienna RSO.”

           

    Carla Cavicchini