Quando negli anni '70 esplose il terrorismo e le Brigate Rosse seminarono morte e sgomento nel Paese, lo STATO individuò nei PENTITI lo strumento più idoneo a combatterlo  ed adottò,per sconfiggerlo,  una legislazione emergenziale  (limitativa di molti diritti costituzionali)  che sarebbe dovuta  durare solo per un  tempo limitato e necessario!
È utile ricordare che allora il PCI e tutte le sinistre di varia gradazione massimalista cercarono di opporsi all' adozione di tale strumento e cedettero, fra mille mal di pancia di certi intellettuali progressisti, solo dopo il sequestro e l' assassinio di MORO.
A fine anni '70 - inizio anni '80, in Sicilia esplose il problema MAFIA con stragi,omicidi, attentati ed episodi di violenza diffusa di dimensioni preoccupanti.
Fu necessario, perciò, nel 1982, introdurre nel CODICE PENALE ITALIANO il reato di "associazione a delinquere di stampo mafioso"' e si pensò  di estendere anche a tale ambito  criminale la medesima legislazione emergenziale e premiale sui PENTITI, grazie alla quale si era statI in grado di debellare il terrorismo.
Poiché le  MAFIE (nel tempo, tipizzate legislativamente, a seconda dei loro insediamenti regionali,  in Cosa Nostra, Camorra,'Ndrangheta e Sacra Corona Unita), nel perseguimento  del loro " oggetto sociale",  erano riuscite a  condizionare e ricattare parte del sistema politico-amministrativo che governava lo Stato Centrale ed  ancora di più quelli territoriali, il PCI, dall' opposizione, preferì, in quel caso, non porsi problemi di legittimità costituzionale e decise di cavalcare l'onda lunga del giustizialismo, pensando di ricavarne congrui profitti elettorali.
Inutile soffermarsi sul fenomeno del "pentitismo" (soprattutto ,sulla  pretesa di assimilare i PENTITI DI MAFIA  a quelli di  TERRORISMO!) che ha contrassegnato la storia italiana degli ultimi 40 anni, e sui vantaggi e/o svantaggi del suo utilizzo (quando esso sia stato orientato a obiettivi di lotta politica e perfino di politica giudiziaria!).
Famose le prese di posizione da parte di alcuni storici dirigenti comunisti (CHIAROMONTE e  MACALUSO su tutti!) contro la svolta giustizialista imposta al loro Partito da Violante, Responsabile del Dipartimento GIUSTIZIA DEL PCI ed anche, poi, Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Ciò che è certo è che, come tutte le legislazioni emergenziali, anche questa dei "pentiti di mafia", almeno nelle intenzioni del legislatore , sarebbe dovuta durare per un tempo solo limitato.
Quello necessario a debellare le associazioni criminali ed a catturare i capi che le dirigevano.
L'altro ieri è stato catturato, pare, l' ultimo ed il più sanguinario di costoro, Matteo MESSINA DENARO, l' imprendibile "primula rossa", che è stato in grado per 30 anni di farsi beffe di tutte le POLIZIE e i SERVIZI SEGRETI  del MONDO nascondendosi, si diceva,  nei più sperduti angoli della TERRA!
Sennonché, l'autenticità della cattura, date le circostanze in cui è avvenuta e lo stato di salute del ricercato, è  stata immediatamente messa  in dubbio da molti "esperti della materia",  tra i quali tanti giornalisti  e magistrati, clamorosamente smentiti nelle loro passate certezze sulla caratura criminale "gigantesca"  di MATTEO MESSINA DENARO e sulla sua altrettanto "favolosa" latitanza!
Ma ciò che deve veramente preoccupare è che tutti gli "ADDETTI AI LAVORI" ormai sembrano concordare sul fatto che sia  Cosa Nostra che 'Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita, etc. abbiano abbandonato la violenza, lo stragismo, i ricatti, le minacce e tutti i sistemi di condizionamento violento della Società, sia fisico che psicologico, e che ormai operino anch'esse, prevalentemente, attraverso la CORRUZIONE!
La corruzione, pertanto,  diventa " reato-spia" prevalente  anche  dell' associazione a delinquere di stampo mafioso!
Una domanda sorge,allora, spontanea:
da ora in avanti, in base a quali fattori tipizzanti sarà possibile distinguere i " delinquenti semplici" dai "delinquenti mafiosi"? 
Le sedi giudiziarie?  L' economia, la politica e la sociologia dei territori? Le etnie regionali? La fisiognomica ? Singoli GIORNALI, EDITORI e GIORNALISTI?
Il rischio è che, con il progressivo proliferare di fattispecie indizianti l'attività mafiosa (che negli atti giudiziari vengono descritte sempre di più con accenti di natura storico-politico
-sociologica: "partecipazione esterna",  "partecipazione esterna in partecipazione esterna");  o  l' allargamento dell'area degli stessi reati-spia ("traffico di influenze", "abuso d' ufficio", "corruzione", "scambio politico-elettorale", "turbativa d'asta" ,etc.); o, perfino, l' utilizzo di locuzioni mutuate dalla stampa (" mondo di mezzo" "borghesia mafiosa"," zona grigia"  etc., etc., etc.),  tutto diventi MAFIA e l' ITALIA venga consacrata, ogni giorno di più, a  REPUBBLICA PENALE diretta ed amministrata dalla MAGISTRATURA INQUIRENTE di concerto e/o sotto impulso del  GIORNALISMO D' INCHIESTA ( PARTI "ARMATE"  di "manette" e di "penne" dei c.d. III e IV Potere)!
Ovvero, " PARTI"  che esercitano le loro  funzioni sotto lo scudo di principi costituzionali, mai realizzati perché nei fatti irrealizzabili, posti astrattamente a presidio della  OBBLIGATORIETÀ  DELL' AZIONE PENALE e della LIBERTÀ DI STAMPA!
Mentre gli ITALIANI restano nel guado,  increduli, in mezzo a tante VERITA' che, così come raccontate, conducono allo sfascio della DEMOCRAZIA: quella di BUSCETTA e quella di PALAMARA, entrambe, per ironia della sorte, frutto di pentimenti maturati, dichiaratamente, a salvaguardia DELL'ONORE delle rispettive Associazioni di Appartenza; quella di INGROIA-SCARPINATO-DI MATTEO a difesa dell'integrità dello STATO!
Sullo sfondo, i litigi e/o le incomprensioni tra FAMILIARI DELLE VITTIME (FALCONE  sorella  vs  MORVILLO fratello -  BORSELLINO figlia vs BORSELLINO zio), fra investigatori, fra Tribunali, in processi senza fine (bis,ter, quater,etc.) con  una fioritura di libri, di inchieste televisive e di rivelazioni postume da far impallidire i più  fantasiosi autori del "giallismo"  mondiale!