Foto di Edith Bruck 

 

 

 

 

 

Ho avuto modo d’intervistare Edith Bruck durante la consegna delle “Chiavi della città di Firenze” direttamente dal sindaco Dario Nardella durante il recente “Festival delle Religioni” tenuto nello splendido complesso dell’Abbazia San Miniato a Monte di Firenze. Un modo di conoscere una signora dolce e gentile, di forte vissuto interiore, di 90 e passa anni instancabile con la sua bella voce morbida e profonda, di portare avanti la testimonianza della Shoà.

Una vita, la sua, vissuta da ragazzetta nei vari ghetti durante la seconda mondiale in quanto ebrea deportata con la famiglia. Molti i ricordi che si affacciano alla signora Edith mentre in chiesa di fronte al foltissimo pubblico, ricorda il raduno di tutte loro di fronte ai ‘capi’ pronte ad essere esaminate. “Le persone accanto, al nostro fianco, ci avevano detto un attimo prima, di prendere giù, una piccola manciata di terra e di strofinarla sulle nostre guance sì d’avere un aspetto più decente e, soprattutto, di non far trapelare la nostra sofferenza. Mi ricordo ancora tanto, tanto altro come il fatto d’essere ancora viva, scampata alla morte varie volte in virtù chissà…d’essere un’anima protetta.”

Spontaneo domandarle nel “Giorno della Memoria 27 gennaio” voluto per commemorare le vittime dell’Olocausto, come si cancellano le proprie cicatrici interne visto che la sua Università come spiega, è stata Auschwitz.

Non si può e non si debbono cancellare mai! Gli orrori subiti sulla propria pelle. Peccato che l’Europa abbia voluto dimenticare appositamente tutto questo, c’è sempre stata troppa memoria corta in merito e quindi è doveroso portare tali attestazioni, una sorta di dovere morale da parte di una sopravvissuta, qual forma di conoscenza. E questo semplicemente parlandone, senza usare le armi della vendetta.”

Osserviamo questa signora così mite ma anche estremamente forte col volto stampato da tutte le traversie subite nonostante la limpidezza del suo cuore assolutamente privo d’odio e di rancore.

Sappiamo dell’incontro avuto con Papa Bergoglio.

Si. Un momento estremamente toccante, non possiamo non volergli bene…mi sono commossa molto, d’altronde era inevitabile.”

Progetti futuri?

Di chiaro vestita, incrociando le mani, lo sguardo adesso volge al cielo donandoci una riposta più che esauriente.