Dall’Unità d’Italia e fino ai nostri giorni l’emigrazione è sempre stata una vera piaga per i territori che vanno dal 41º parallelo in giù. La situazione dopo 160 anni è cambiata poco o punto. Epperciò ecco che Maverick Lo Bianco, giovane e promettente attore - imprenditore, degno e virtuoso figlio della nobile terra di Calabria, come molti altri suoi coetanei, realizza le proprie affermazioni portandosi all’estero.

Maverick infatti vive e lavora attualmente a Londra e a giorni presenterà, dopo il successo di “Mediterraneo”, il suo prossimo film. Abbiamo avuto il piacere di incontrarlo e qui di seguito riportiamo, in esclusiva, l’intervista che ci ha cortesemente rilasciato.

D: Maverick dicci qualcosa sulla tua esperienza sul set del film Mediterraneo: ci puoi descrivere com’è nato questo progetto autobiografico che non ha mancato di evidenziare oltre che le tue competenze artistiche anche un’assoluta positività di carattere, positività che si fonda su una purezza interiore, profondamente umana?

R: Buonasera, innanzitutto la ringrazio per l’opportunità che mi sta dando di potermi raccontare e far conoscere la mia storia o per meglio dire quella di “Mediterraneo”.

L’esperienza provata sul set devo dire che è stata molto diversa rispetto alle altre e le spiego il perché. Sono tornato a girare nei posti che già conoscevo e dove ho trascorso diversi momenti, posti che per me hanno avuto sempre un grande significato a livello simbolico ed emozionale. Ma questa volta ho avuto sensazioni e percezioni diverse, era quasi come se li avessi visti per la prima volta e come se non fosse il solito Maverick, ma a questo ho una risposta, perché a viverli questa volta è stato Mediterraneo. Questo progetto cinematografico è stato sempre presente dentro me però ho avuto tutto molto chiaro dopo essermi trasferito a Londra. Sin da bambino sentivo mio padre e un illustre professore universitario parlare di un progetto che avesse un pensiero mediterraneo, sentivo parlare di cultura e di giovani, così a Londra dopo aver creato il mio brand dove il focus è far stare bene le persone con una nuova filosofia di vita, attraverso lo sport, il mangiare sano, la moda, l’arte, la cultura e molto altro ho scoperto e riscoperto nuovi lati di me stesso, mi sono amalgamato con nuove culture e modi di vivere diversi, trovando molti punti in comune e senza mai dimenticare e tralasciare le mie origini. Così ho capito che quel pensiero mediterraneo dì cui sentivo parlare da bambino non era un progetto ma ero io stesso, ero e sono io “Mediterraneo”. Ciò che stavo già facendo aveva bisogno di un ulteriore tassello, ovvero unire la mia più grande passione, il cinema per raccontare e trasferire un messaggio vero ed autentico attraverso questo film.

D: Dopo “Non seguirmi” e “Mediterraneo” quali sono i prossimi progetti e che tipo di pubblico pensi di coinvolgere nelle tue esperienze?

R: Dopo queste due esperienze ho sicuramente tantissima voglia di intraprendere e portare avanti altri progetti anche nel campo della moda e della salute ma appunto tutto questo rientra in “Mediterraneo” ed ancora ho tanto da fare e molti posti da visitare quindi penso che sarò impegnato ancora a lungo con questo progetto. Il pubblico che vorrei coinvolgere e che devo dire già sto avendo parecchi riscontri è un pubblico molto molto giovane, sono i bambini. Sono loro quelli che mi fanno stare bene e mi fanno capire che sto andando nella direzione giusta. Quando un bambino viene da me e mi dice che vorrebbe diventare come me da grande o fare quello che faccio io per me è un orgoglio e un traguardo importantissimo perché penso che sia proprio questa l’età nella quale scegli i tuoi “idoli, eroi, modelli a cui ispirarsi” e se io nella mia semplicità, umiltà e voglia di trasferire messaggi di amore, fratellanza, rispetto, custodendo con cura i valori e la storia che i nostri antenati ci hanno lasciato, posso essere il loro modello da seguire, beh per me questo vuol dire essere arrivato al successo!

D: Si dice che l’attore che pensa troppo rischia di togliere verità alla sua recitazione. Qual è il tuo punto di vista in merito?

R: Devo dire che non mi sono mai soffermato molto su questa domanda e sono contento perché posso rispondere così senza pensarci troppo! Sicuramente un attore bravo deve riuscire a far trasmettere ciò che il personaggio prova e vive in quel momento al pubblico. Deve coinvolgere, far provare quelle stesse sensazioni, magari in maniera diversa ma comunque trasferirle con verità. Credo che pensare aiuti anche a conoscersi a fondo, io penso tantissimo, preferisco pensare delle volte al parlare o almeno fin quando non ho pensato abbastanza. Ti aiuta a stare meglio con te stesso e dì conseguenza anche con gli altri perché sei pronto a metterti nei panni dì chi hai dì fronte senza per forza dover pensare dì aver ragione. In ogni caso tornando alla domanda iniziale, credo che bisogni pensare a ciò che ci spinge in quel momento a fare quella cosa e cosa ci ha portato fin la. Una volta pensato questo, si può smettere dì pensare e raccontare ciò che si ha dentro.

D. Quali sono le aspettative e le aspirazioni che ti animano in questa fantastica esperienza nel mondo della cinematografia?

R: Ecco questa è un’altra domanda molto interessante perché sono certo che se mi fosse stata posta 2 anni fa avrei risposto in maniera completamente diversa. Oggi però il mio punto dì vista è cambiato, vedo il successo o comunque il volere arrivare al successo totalmente diverso. Ho voglia dì raccontarmi, voglio far conoscere la mia storia e la storia dì chi ha vissuto prima dì noi. Vorrei che ognuno iniziasse a scoprirsi dì più a volersi raccontare attraverso quello che più gli riesce bene e poter condividere senza per forza voler primeggiare con tutti perché alla fine non siamo poi così diversi gli uni dagli altri. Le mie aspettative devo dire che sono abbastanza alte, credo molto in me stesso e in quello che faccio. Ho voglia dì divulgare il messaggio al più vasto pubblico possibile, voglio che questa arte arrivi in diverse nazioni, etnie, religioni e che venga assaporata e raccontata. Poi naturalmente mi piacerebbe continuare a lavorare con altri registi importanti, mettermi in gioco, poter vivere storie diverse dalla mia e mettendoci dentro del mio, poter emozionare ed appassionare il pubblico che mi guarda.

D. Esiste in particolare un attore da te prediletto?

R: In ogni film che guardo prima dì sceglierlo guardo chi sono gli attori e devo dire che me ne piacciono parecchi. Però Leonardo Di Caprio riesce a conquistarmi in ogni suo film facendomi dimenticare che sto guardando quel film proprio perché c’è lui. Sento anche una profonda affinità con James Dean, non è sicuramente un attore della mia epoca e c’è chi potrebbe esprimersi meglio dì me al riguardo però sin da bambino ho sempre preso delle sue parole come guida, le ho sentite molto mie come ogni volta che guardo una sua foto, c’è nel suo sguardo una comunicazione, come se mi dicesse, “vai non mollare, stai facendo bene! Continua così che ci sei quasi, io son con te!”

 

Seguono alcune foto do Maverick

 

 

' MAI DIRE MAI nella vita'  è il motto di Maverick

 

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