L’estate sta per esplodere e la penisola si mostra al meglio di se, dalle città d’arte alle bellezze naturali di cui è disseminato questo piccolo paradiso chiamato Italia. Tutti gli spazi all’aria aperta si apprestano ad essere presi d’assalto da una popolazione che non ce la fa più a vivere come topi in un sottoscala, ma ha troppa voglia di respirare di nuovo la vita a piene mani e a pieni polmoni.

Aspettando anche di toglierci dalla faccia quella pezza puzzolente che per quasi due anni ha marcato il nostro profilo come fosse una caratteristica fisica. Il calendario dei provvedimenti governativi si snocciola come un positivo rosario, a cui stavolta invertendo una tendenza castrante per ogni passaggio corrisponde un’apertura in più di una regione che torna alla normalità, o il progressivo ridimensionamento del coprifuoco di cui è già in calendario l’estinzione.

Forse il provvedimento più brutto tra quelli messi in atto per la pandemia, forse quello che più ha messo a nudo l’incapacità di controllare il territorio da parte dello stato italiano che si è limitato a chiudere tutti in casa. Comunque tutto ciò è quasi alle spalle. Grande merito va dato ai vaccini che se per molti anche comprensibilmente non siano ispiratori di entusiasmo, sono stati però la cosa necessaria da fare in questo frangente.

In questo la gestione del piano vaccinale messa in atto dal Generale Figliuolo si è dimostrata vincente, tanto da mettere in evidenza l’incapacità del governo precedente che ha saputo sparare solo palle fini a se stesse per meri scopi di propaganda politica. Un’evidenza che però è ancora osteggiata da alcuni nostalgici che si attaccano a pretesti incredibili per negare la realtà.

Come si dice a Roma “s’attaccano ar fumo de la pippa” cioè inseguono tracce deboli come il fumo di una pipa, con l’unico scopo di gettare discridito sull’evidenza di contagi al minimo storico e terapie intensive vuote. Tra le schiere di questa truppa figura la scrittrice Michela Murgia, che non trovando nessun pretesto valido per gettare ombre sul piano vaccinale si è così si è espressa su chi sta lo sta conducendo: "Gli unici uomini che ho visto in divisa davanti alle telecamere che non fossero poliziotti che stavano dichiarando un arresto importante sono i dittatori negli altri Paesi.

Quando vedo un uomo in divisa mi spavento sempre, non mi sento più al sicuro. Non sono sicura che la categoria bellica sia una categoria con cui si può responsabilizzare un Paese: ci spaventa di più". Un giudizio che sinceramente si stenta a capire davanti ai risultati agognati da tutti per mesi interi. Forse un modo di attirare l’attenzione? chissà.

Se però la letterata è la stessa ad essersi espressa a suo tempo così su Franco Battiato, artista recentemente scomparso e tra i più grandi contemporanei ad aver animato la cultura musicale Italiana, non ci si stupisce più di tanto: “Battiato è considerato un autore intellettuale e invece ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute. Citazioni su citazioni e nessun significato reale.

Tolti due testi, forse”. E poi “Cuccurucucu Paloma”? Dov’è la pregnanza del testo? Anche Parco Sempione di Elio mi evoca un mondo però c’è anche un significato nel momento mi sta dicendo: il Parco Sempione è uno dei polmoni di Milano, non lo devi toccare. Con Cuccuruccucu Battiato cosa mi sta dicendo?”.

E poco conta se poi davanti alla magra figura e alla valanga di proteste dei fans dell’artista ha dichiarato in risposta ad uno di loro, che era una provocazione lanciata nella sua rubrica in videochat in cui si intrattiene con un’amica discutendo amabilmente: “È che quando abbiamo lanciato la moneta mi è toccata la parte della cattiva, io che Battiato lo adoro! Ma ovviamente la mia fatica nel parlarne male non è nemmeno paragonabile a quella che sta facendo chi crede che sia tutto reale”. Sarà anche vero ma forse se lo poteva evitare e comunque, le opinioni sono personali così come lo è il proprio senso del buongusto.

Mollata l’attenzione maniacale alla pandemia la cronaca si riaffaccia all’attenzione della platea e lo fa nella maniera peggiore. La strage della funivia Stresa Mottarone è di quelle che fanno urlare d’indignazione ognuno di noi. Non è stato infatti il caso o la fatalità a sterminare le 14 vite colpevoli solamente di voler respirare un po’ di vita dopo tanta clausura, incontrando invece la morte per colpa del comportamento sconsiderato di altri esseri umani.

Come scrive il procuratore di Verbania incaricato delle indagini nelle motivazione dei tre fermi: Ai tre arrestati per l'incidente alla funivia del Mottarone sono contestati fatti di "straordinaria gravità" per la loro "deliberata volontà" di bloccare i freni di emergenza "per ragione di carattere economico e in assoluto spregio delle più basilari regole di sicurezza", sottolineando come il capo servizio della funivia, "ha ammesso di avere deliberatamente e ripetutamente inserito i dispositivi blocca freni (forchettoni), disattivando il sistema frenante di emergenza", mentre il direttore di esercizio e l'amministratore locale non hanno agito "per consentire i necessari interventi di manutenzione".

Una colpevolezza senza appello che merita il massimo della pena, comunque insufficiente per il piccolo Eitan unico sopravvissuto alla strage, il giorno in cui qualcuno dovrà raccontargli come e, soprattutto perché, sono morti i suoi genitori. Ma la voglia di tornare a vivere è talmente grande che differentemente dalle altre volte la vicenda non ha capitalizzato la morbosità di tutti i talk-show televisivi e Vespa non ha esibito nessun “plastico” della scena del disastro.

Tutti bramano una ritrovata “normalità” e sebbene mostre e eventi vadano a ricomporre lentamente un calendario, per ora tutti preferiscono gli spazi aperti. Un bello Spritz al tramonto seduti al tavolo di un baretto sulla costa intorno a Roma è stato a lungo tempo in cima ai desideri di una moltitudine di persone e sarà bello ricominciare da li, lasciando che la brezza di mare riempia di nuovo di vita i nostri polmoni portando si via il puzzo di marcio che può dare una mascherina sulla faccia.