Dossier - Erdogan non si ferma al controllo del porto libico, vuole il Mediterraneo 

 

Erdogan sta ricostruendo l'impero ottomano complice un Europa silenziosa. I presupposti ci sono tutti per riportare la Turchia indietro nel tempo al XIV° secolo quando l'impero ottomano dominava il Mar Mediterraneo. Con la Battaglia di Lepanto del 1571 iniziò il declino della potenza navale ottomana. Dopo circa cinque secoli, la Turchia è tornata ad essere una potenza militare temibile, soprattutto per gli errori di valutazione degli Stati Uniti, che hanno ben pensato di armarla per impiegarla da argine contro i sovietici nel Caucaso, nei Balcani e nel Medio Oriente. Nacque così un corpo speciale super segreto, costola della NATO con il compito di facilitare l'armamento della Turchia senza il coinvolgimento americano. Il piano fu affidato all'Organizzazione Gladio che riuscì nel progetto portando la Turchia ad essere la 4 potenza NATO, ma non pensarono di aver aperto la strada ad Erdogan e alla rinascita dell'impero ottomano che per secoli minacciò l'Europa meridionale. Erdogan quelle mire non le ha mai abbandonate e ora che la Turchia si appresta a festeggiare i cento anni dai suoi natali, le ha rispolverare. Gli USA sono stati troppo disponibili con i turchi, tanto che nella Air base turca di Incirlik sono depositate numerose testate nucleari, mi resta difficile pensare che gli USA possano continuare ad averne il pieno controllo. La tecnologia turca si è evoluta nei ultimi decenni soprattutto dopo che Erdogan ha richiamato in patria tecnici, ingegneri navali e aeronautici che vivevano e lavoravano nelle grandi aziende navali e di aeronautica in Germania. È stata data troppa libertà alla Turchia e ora che è in grado di costruire nei suoi cantieri navali e, dopo accordo con il Pakistan,  proprie corazzate, come si potrà fermare? La Turchia è stata messa in condizione di progettare e sfornare navi da Guerra nei prossimi cinque anni. L'accordo con la Navy Pakistan andrà a rafforzare e velocizzare i tempi. Tra Pakistan e Turchia si sta ricreando quella fratellanza islamica storica, a cui il Pakistan guarda con interesse come  arma deterrente contro l'India.
La Marina del Pakistan ha firmato un contratto con l'industria militare turca e il cantiere navale Gestione Corporation (ASFAT) a luglio 2018 per acquisire quattro navi di classe Milgem. Il progetto parte dal 2000, ma in Europa si era distratti. Dal cantiere verrano varate una flotta di corvette multiuso e fregate di nuova generazione. La Turchia ha in costruzione quattro corvettes come da programma, la TCG Heybeliada, la TCG Büyükada, la TCG Burgazada e la TCG Kınalıada, mentre la quinta nave, la prima fregata di classe "I-class" del suo genere, la fregata "Istanbul" è stata recentemente varata. Ma Erdogan non intende fermarsi alle navi ha in procinto di finanziare anche sottomarini per rafforzare la marina turca. Le navi saranno equipaggiate con sistemi anti aereo Gökdeniz. Sono anni che cerco di far capire che l'impero ottomano non è mai morto, era solo in uno stato di quiete e aspettava il momento giusto per rinascere più vigoroso di cinque secoli fa. Erdogan vuole affermare non solo la sua autorità politica ma anche religiosa e terminare quel lavoro di invasione dei Balcani e dell'Europa meridionale in nome dell'Islam.