Etna, 22-23 febbraio 2021.

Quinto spettacolare episodio parossistico in una settimana

 

 

[Roma-Catania, 23 febbraio 2021]

Nella serata del 22 febbraio 2021 è avvenuto il quinto spettacolare episodio eruttivo parossistico sempre al Cratere di Sud-Est dell’Etna, conclusosi nelle prime ore del giorno successivo.

Mancavano pochi minuti alle 22:00 di lunedì, quando la Sala Operativa dell’Osservatorio Etneo dell’INGV comunicava l’inizio di una debole attività al Cratere di Sud-Est, con il consueto graduale incremento del tremore vulcanico.

Dopo solo mezz’ora l’attività si è intensificata e le esplosioni sono diventate più frequenti con il lancio di lapilli e bombe ben oltre l’orlo craterico e, contestualmente, con l’intensificarsi del tremore.

Già verso le 23:00, i getti di lava raggiungevano l’altezza di 300 metri al di sopra del bordo del cratere, accompagnati dal tremore che aveva raggiunto ormai un livello alto. Dopo mezz’ora una seconda bocca, sempre all’interno del Cratere di Sud-Est, produceva una fontana di lava. Al contempo, un nuovo trabocco lavico si dirigeva verso la Valle del Bove.

Dopo la mezzanotte del giorno 23 febbraio, l’attività esplosiva si è progressivamente intensificata coinvolgendo diverse bocche del Cratere di Sud-Est. Si sono così generate fontane di lava alte circa un chilometro con una colonna eruttiva di gas e cenere che si innalzava per una decina di chilometri sopra la vetta del vulcano, per poi allargarsi a fungo ed espandersi verso Ovest-Nord-Ovest.

La fase più intensa è durata circa una mezz’ora. Infatti, poco prima delle ore 1:00 del 23 febbraio, la violenza delle fontane e l’ampiezza del tremore vulcanico sono bruscamente diminuiti, fino a cessare del tutto nel giro di pochi minuti.

Nelle ore successive, dalle 04:50 fino alla mattina del 23 febbraio, si è registrato un temporaneo incremento del tremore e dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est, con lancio di prodotti fino a 300 metri di altezza e formazione di due piccole colate, una in direzione della Valle del Bove ed una sull’altro fianco del cratere, verso Sud-Ovest. Questa attività ha prodotto anche delle momentanee dense nubi di cenere spinte dal vento verso Nord-Ovest.

L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. Sono in corso nuovi sopralluoghi dal personale dell’Osservatorio Etneo nell’area interessata, per prelevare campioni dei prodotti emessi durante il parossismo odierno e analizzarli in laboratorio.

L’INGV diffonde tempestivamente tutte le informazioni sui parossismi dell’Etna sui canali social dell’INGV. In particolare, i canali INGVVulcani di Facebook, Twitter e Instagram e il blog INGVvulcani sono continuamente aggiornati anche con i Comunicati emessi costantemente dall’Osservatorio Etneo dell’INGV e con foto e immagini significative dei fenomeni.

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Etna, 20-21 febbraio 2021.

Quarto episodio parossistico in quattro giorni

 

[Roma-Catania, 21 febbraio 2021]

 

Nella notte tra il 20 ed il 21 febbraio 2021 è avvenuto il quarto episodio eruttivo parossistico al Cratere di Sud-Est dell’Etna.

Già poco prima delle 18:30 del 20 febbraio, l’INGV ha comunicato l’inizio di una debole attività al Cratere di Sud-Est, accompagnata dall’incremento del tremore vulcanico.

Poche ore dopo, intorno alle 21:30, l’attività stromboliana si è progressivamente intensificata, contestualmente a un repentino incremento del tremore, e si sono osservati anche bagliori fluttuanti dalla "bocca della sella". Un’ora dopo, un trabocco lavico ha iniziato a propagarsi dalla bocca orientale del Cratere di Sud-Est verso la Valle del Bove.

Verso le 23:00 l’attività esplosiva evolveva in una fontana di lava ma, diversamente dagli ultimi tre episodi, il fenomeno è durato per circa un’ora e mezza, illuminando di rosso il cielo dell’Etna.

In un continuo crescendo dell’intensità del fenomeno, l’INGV comunicava anche l’attivazione di altre bocche che producevano anch’esse fontane di lava ed attività stromboliana, generando getti di lava alti fino a 800-1000 m sopra il Cratere di Sud-Est. Un altro trabocco lavico dalla "bocca della sella" alimentava un flusso lavico diretto, invece, verso sud-ovest.

La colonna eruttiva si è alzata per almeno 10 chilometri sopra la cima dell'Etna.

L’attività del vulcano ha avuto un'intensità e una durata maggiore dei tre episodi precedenti, esaurendosi dopo le 2:00 del 21 febbraio, quando non si è osservata più alcuna attività esplosiva e le colate avanzavano lentamente senza più alcuna alimentazione.

Tuttavia, tra le 04:30 e 05:15 del 21 febbraio sono state registrate circa venti esplosioni molto energetiche da diverse bocche poste sempre sul Cratere di Sud-Est, che hanno lanciato bombe incandescenti oltre la base del cono del medesimo cratere.

Dopo le 05:15 non si è più osservata alcuna attività eruttiva al Cratere di Sud-Est, contrariamente agli altri crateri sommitali dove continua invece l’attività esplosiva osservata ininterrottamente negli ultimi giorni.

L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. Durante il corso della giornata sono stati effettuati nuovi sopralluoghi dal personale dell’Osservatorio Etneo nell’area interessata, per prelevare campioni dei prodotti emessi durante il parossismo odierno e analizzarli in laboratorio.

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Etna, 19 febbraio 2021. Terzo episodio parossistico in tre giorni.

 

[Roma-Catania, 19 febbraio 2021]

Nella mattinata del 19 febbraio 2021 è avvenuto il terzo episodio eruttivo parossistico al Cratere di Sud-Est dell’Etna in altrettanti giorni, dopo un tempo di quiete durato circa 35 ore.

Preceduto da un trabocco lavico dalla bocca orientale sul versante est del cono iniziato poco prima delle 9 della mattina, contemporaneamente a una graduale intensificazione dell’attività esplosiva, la fase di fontane di lava è iniziata verso le ore 10:00 e ha generato una densa nube eruttiva carica di cenere e lapilli. Questa nube, che si è alzata per diversi chilometri sopra la cima del vulcano, attraverso la spinta del vento in direzione sud-est ha determinato ricadute di materiale piroclastico negli stessi luoghi già interessati dal parossismo precedente, i cui comuni principali si individuano in Zafferana Etnea e Acireale.

Dalla bocca orientale del Cratere di Sud-Est sono state emesse diverse colate di lava che ancora una volta hanno interessato le aree a est, verso il fondo della Valle del Bove, a nord-est e a sud-est.

Alle ore 9:53 si è attivata anche la cd. “bocca della sella”, ovvero la bocca posta sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est, che ha prodotto alte fontane di lava e un trabocco lavico diretto verso sud-ovest.

In prossimità delle ore 11:00 della mattina del 19 febbraio, l’attività di fontana di lava è rapidamente diminuita e cessata, seguita da un intervallo di emissione di cenere. Come negli episodi precedenti, con la fine delle fontane di lava rapidamente si è rilevata la diminuzione dell’ampiezza del tremore vulcanico e dei segnali infrasonici.

Le colate laviche, benché non più alimentate, si sono espanse ancora per alcune ore. Sul cono del Cratere di Sud-Est sono continuate frequenti frane di materiale incandescente e rotolamenti di blocchi, in particolare da una zona sul fianco sud-orientale.

L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. Durante il corso della giornata sono stati effettuati sopralluoghi dal personale dell’Osservatorio Etneo nell’area interessata per prelevare campioni dei prodotti emessi, durante il parossismo odierno, al fine di analizzarli in laboratorio.

 

 

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[Roma-Catania, 18 febbraio 2021]

Dopo solo 30 ore dallo spettacolare episodio parossistico al Cratere di Sud-Est dell’Etna, nella tarda serata del 17 febbraio 2021 si è osservato un nuovo aumento dell’attività esplosiva e l’inizio di un trabocco lavico che, dallo stesso cratere, si è riversato verso est in direzione della desertica Valle del Bove. Allo stesso tempo anche l’ampiezza del tremore vulcanico ha mostrato il consueto incremento, prefigurando un nuovo episodio di fontane di lava.

Verso le ore 1:00 del 18 febbraio l’attività eruttiva si è intensificata e le fontane di lava si sono manifestate raggiungendo altezze di diverse centinaia di metri, con punte fra i 600 e i 700 m.

Mentre la colata di lava iniziale ha rapidamente percorso più di 3 km, seguendo lo stesso percorso della colata principale del parossismo del 16 febbraio, diversi altri flussi lavici, più piccoli, si sono riversati sui fianchi settentrionale, orientale e sud-orientale del Cratere di Sud-Est, raggiungendo lunghezze di circa un km. Un ulteriore flusso lavico si è formato, attraversando la "bocca della sella" sul fianco meridionale del Cratere di Sud-Est, propagando verso sud-ovest.

Durante l’attività di fontana di lava, si è formata una densa colonna eruttiva, di gas, cenere e lapilli, che si è alzata alcuni chilometri sopra la cima del vulcano per piegarsi verso sud-est a causa del forte vento. Il deposito di ricaduta di tale colonna eruttiva si estende dalla zona di Zafferana Etnea–Fleri fino ad Acireale, vicino alla costa ionica della Sicilia, ed è caratterizzato dalla presenza di numerosi lapilli di pochi centimetri, molto porosi e quindi leggeri.

Poco prima delle ore 2:00 del 18 febbraio, l’attività di fontane di lava è rapidamente diminuita e, contemporaneamente, l’ampiezza del tremore vulcanico e i segnali infrasonici sono pressoché scomparsi.

Come nell’evento precedente le colate laviche, sebbene non più alimentate, si sono ancora espanse verso valle per alcune ore. Quella principale ha raggiunto una distanza di 3.5-4 km ad una quota inferiore a 2000 m.

A parte qualche debole esplosione e numerosi crolli di materiale incandescente depositato sui fianchi del Cratere di Sud-Est nelle ore successive al parossismo, il vulcano è entrato in uno stato di relativa calma, che persiste al momento di pubblicazione di questo Comunicato Stampa.

L’attività dell’Etna è costantemente monitorata dall’Osservatorio Etneo dell’INGV di Catania. Sono in corso sopralluoghi del personale dell’Osservatorio Etneo nell’area interessata per prelevare campioni dei prodotti emessi durante il parossismo odierno.

 

YouTube INGVvulcani:

Video Parossismo al Cratere di Sud-Est dell'Etna, 18 febbraio 2021

 

 

 

 

Figura 1 Fontana e colate di lava e colonna eruttiva, viste dalla zona di MIlo, sul fianco orientale dell'Etna;

Figura 2 Colate di lava ancora incandescenti viste circa un'ora dopo la cessazione della fontana di lava, viste da Tremestieri Etneo, dirette verso la Valle del Bove (a destra) e verso sud-ovest (a sinistra);

Figura 3-4 Immagini della rete di videosorveglianza.

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