ITALIA SINONIMO DE MODA - DI LUCIANA CACCIAGUERRA RENI

06/09/2020 - 11:42

ITALIA SINONIMO DE MODA - di Luciana Cacciaguerra Reni

PANAMA\ aise\ - “La moda nel paese italiano è nata ed è stata portatrice di bandiere fin da molto lontano nel tempo, più precisamente dall'epoca dell'Impero Romano, passando per il Medioevo, il Rinascimento e poi approdando negli anni Cinquanta con più forza che mai, diventando da allora un riferimento quasi unico al mondo”. A scriverne è stata Luciana Cacciaguerra Reni, sulle pagine de “Il Corriere di Panama”.
“La storia della moda italiana inizia in epoca romana, quando vengono dettati lo stile e i modelli fatti di tessuti e cinture, tovaglie e tuniche; alla fine del Medioevo il lusso orientale entra con i crociati che, di ritorno in Occidente dalla Terra Santa, portano tessuti e accessori usati nei paesi orientali, sete e mussole che vengono poi ricamati con perle e gioielli in stile persiano. Sono stati utilizzati velluti e broccati o viola di scarlatto, blu, verde.
Il vantaggio che l'Italia ha sempre avuto in termini di posizione geografica era che essendo al centro del Mediterraneo poteva facilmente ricevere qualsiasi cosa proveniente da altri Paesi e diventare così il più forte ponte di scambi commerciali tra Oriente e Occidente.
Fu in Italia che si utilizzarono per la prima volta i ventagli, alcuni dei quali decorati con piume di struzzo o di pavone, con manici d'oro o d'avorio. Il miglior broccato fu realizzato in Sicilia e la grande richiesta di seta finissima determinò l'installazione della prima fabbrica a Palermo nel 1148.
Altri famosi centri commerciali erano i porti di Genova e Venezia, dove tutte le merci arrivavano e venivano poi distribuite al resto d'Europa. Nel 1300 Venezia raggiunse un'enorme prosperità e la moda veneziana esercitò una grande influenza su tutto il continente; a Firenze la famiglia regnante dei De Medici e tutte le famiglie aristocratiche erano ossessionate dalla moda come una questione di status sociale e quindi vi investirono grandi somme di denaro.
Negli anni '50 gli Stati Uniti con il Piano Marshall destinarono aiuti finanziari a molte aziende tessili familiari che iniziarono a svilupparsi a poco a poco fino a diventare le grandi case di moda conosciute; la cultura e il design italiani divennero all'avanguardia e aprirono un varco verso la modernità. Contemporaneamente la prima sfilata di moda in Italia fu a Firenze grazie al Conte Giovanni Battista Giorgini; questo evento avrebbe trasformato la moda in qualcosa di più popolare e di conseguenza iniziarono le grandi sfilate, le Settimane della Moda, principalmente a Milano dove si formò il cosiddetto "Quadrilatero della Moda" che sarebbero stati i quattro viali più famosi del centro città dove si trovano i negozi delle marche più famose; Lo stesso accade a Roma, dove si svolgono importanti sfilate e i marchi più famosi si trovano nelle tre arterie più raffinate della Città Eterna. Non possiamo dimenticare che a Firenze ogni anno si tiene anche la sfilata di Pitti Immagine, esclusivamente per la moda maschile. Il cinema nativo e il cinema hollywoodiano ai tempi della Dolce Vita romana hanno contribuito molto a far conoscere la moda italiana nel mondo e a copiarla; le attrici americane andavano in Italia e indossavano pantaloni capri, camicette e orecchini molto scollate abbinate a capelli corti, abiti da cocktail corti e sobri, abiti da festa sontuosi ma eleganti di case come Ungaro, Ferragamo e Bulgari e gli uomini indossavano abiti di seta dal taglio perfetto con occhiali scuri e sciarpe.
Già negli anni '70 la moda era diventata un'industria forte con marchi come Emilio Pucci, Missoni, Ferrè, Rocco Barocco, Krizia che si specializzava in Haute Couture e il famoso Pret-a-porter che significa "smart fashion", per cui considerava la moda non solo un fatto di stile ed eleganza ma anche di praticità e comfort; cominciava ad emergere la produzione di scarpe e borse delle migliori pelli lavorate e curate al mondo, oltre agli accessori più raffinati.
Ma la moda italiana non è fatta solo di grandi case, ma di un'infinità di aziende artigiane che, come una costellazione distribuita su tutto il territorio nazionale, producono una gamma variegata e meravigliosa di modelli che possono competere con le grandi aziende, come ad esempio a Capri, Positano, Forte dei Marmi per gli abiti estivi e Cortina D'Ampezzo, Cevinia, Madonna di Campiglio per le tendenze invernali.
Ancora oggi la moda italiana è la più grande cometa a livello internazionale, molto richiesta per la sua semplicità, sobrietà ed eleganza; grandi case come Gucci e Valentino stimolano i nuovi stilisti che vogliono entrare in questo mondo concedendo loro borse di studio e altri come Ermenegildo Zegna e Armani forniscono loro passerelle gratuite per le loro mostre. Tutto questo ci fa capire che il famoso Made in Italy non è fatto solo per motivi di business, ma perché l'italiano ama davvero creare e produrre ciò che fa, lo fa con vera passione, ce l'ha nel sangue e quindi sappiamo che è nato per restare”. (aise)