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Viaggio alla scoperta degli immigrati veneti nel sud del Brasile di Giorgia Miazzo

 

Giorgia è nata a Padova e risiede a Carmignano di Brenta ma si sente cittadina del mondo, il che l’ha portata a farne un largo giro per il sud e non solo.

In una Conferenza sull’immigrazione veneta negli Stati del sud del Brasile ha visitato innumerevoli cittadine, comunità e famiglie venete, nel suo recente libro ‘I miei occhi hanno visto’ cita ben 17 capitoli al tema.

Nella conferenza ha illustrato con pienezza d’informazioni la tragicommedia della venuta delle famiglie dell’ex repubblica di Venezia e del recente proclamato regno d’italia nelle Americhe.

Giorgia ha scritto diversi libri in merito come: Scoprendo il Talian, Viaggio di andata per la Mérica, Le grandi migrazioni, Cantando o Talian, Imparando il Talian con la musica, I miei occhi hanno visto Veneti venuti aldilá del mar ed altri

Ma veniamo alla storia. Le cause dell’esodo del nord est degli italici nuovi proclamati cittadini del reno d’italia sono dovute alla conquuista di Venezia da parte di Napoleone, che causò un grande scompiglio e carestia, poi l’occupazione del Lombardo -Veneto da parte dell’Austria e infine l’incorporazione degli italici da parte del regno del Piemonte-Sardegna.

L’esodo verso il Brasile fu dovuto in grande parte alla presenza dell’imperarice Teresa Cristina di Borbone - Due Sicilie moglie dell’imperatore Pedro II. Il regno d’Italia dopo l’unificazione degli ex italici proclamati ora cittadini dall’ex regno di Sardegna-Piemonte per prima cosa che fece fu espellere le popolazioni ritenute poco produttive e perseguitare i patrioti borbonici, il che causò un generale fuggi-fuggi verso le Americhe.

L’incorporazione degli immigrati prima i germanici che si beneficiarono già all’inizio del 1800 della presenza dell’imperatrice Maria Leopoldina d’Austria moglie di Pedro I, arrivati in massa nello stato dello Espirito Santo e poi nel sud dove fondarono Polerode, Nova Hamburgo, Blumenau, poi degli italiani che anche loro sbarcarono a Vitória andando a lavorare nelle lottizzazioni che l’impero concedeva loro e nel sud dove fondarono innumerevoli città come Caxias do Sul, Nova Veneza, Garibaldi, ove la popolazione anche oggi è per il 70% di origine italiana. Nello stato di San Paolo le famiglie, per contratto, si dirigevano prevalentemente nelle fazendas di caffè.

Pochi sanno che ci fu un esodo anche della popolazione della repubblica di San Marino, colpiti dal trambusto della politica del regno, andarono a stabilirsi anche loro nello Stato dello Espirito Santo, i loro discendenti, a dire del console generale Lantermo di Montelupo non sapevano neanche che erano sanmarinesi ma si pensavano italiani, cosa che scopirono quando chiesero la doppia cittadinanza e furono informati dal consolato italiano che non appartenevano alla repubblica italiana.

L’epopea dei veneti in Brasile consolidò l’appartenenza del sud all’impero brasiliano, anche con l’immissione di sempre nuove leve di europei come ucraini, polacchi, georgiani, popolazioni che si amalgamarano consolidando il precario potere della regione al Brasile in una storia di sconfitte e vittorie.

 

Cristiano Corazzari Assessore della Regione Veneto, Filippo La Rosa Console a San Paolo e la scrittrice Giorgia Miazzo nell'incontro con la Comunità  Veneta al Circolo Italiano

Numeroso il pubblico alla Conferenza sull'immigrazione Veneta, in primo piano Bruna Spinelli presidente della Federazione Veneta SP e il Console Filippo La Rosa

 

 

Navi con cui arrivavano gli immigrati

Le prime case costruite dagli immigrati