Chi si credono di essere questi signori di Francia, Spagna e Germania per poter offendere e insultare volgarmente, come mai si era visto, il nostro governo, quindi il popolo italiano che questi rappresenta?

Senti da che pulpito viene la predica!

È il caso di dirlo. È tollerabile che personaggi politici di altri Paesi, a seconda della matrice ideologica, possano criticare o meno la condotta del nostro Governo in merito alla politica migratoria, ma non è accettabile che dalla critica si passi all’insulto e ancora oltre, alla volgarità.

L’interesse non è che la chiave delle azioni volgari”. È un aforisma di un illustre connazionale di Macron, Honoré de Balzac.

E la Francia ha tutto l’interesse di denigrarci volgarmente per distogliere l’attenzione dal proprio “operato”; politica dei respingimenti, inseguimenti oltre confine, destabilizzazione della Libia e non solo. La Spagna, dal canto suo, non dovrebbe avere di che vantarsi; ha da sempre eretto muri e reticolati (enclave di Ceuta), sparando con pallottole di gomma su migranti e clandestini. Povere Francia e Spagna, delle due una: o non sanno quel che fanno o non sanno quel che dicono.

La Germania, poi, detta le proprie regole migratorie a suo uso e consumo, senza dover rendere conto a nessuno. Infatti, sin dalla primavera del 2017 ha escluso, tra l´altro, la possibilità per un rifugiato con le carte in regole di farsi raggiungere in Germania dai suoi congiunti e, a seguito delle proteste dei social-comunisti e dei Verdi, il ministro Seehofer ha candidamente spiegato che la decisione del governo rappresentava una via di mezzo fra l'interesse dei profughi a ricevere protezione e la reale capacità della Germania di offrire loro accoglienza. Guai a non finire, se avessimo preso noi una decisione del genere!

Senza entrare nel merito della linea politica del nostro attuale governo, tema che richiede una più lunga e complessa trattazione, in parte affrontata da questo giornale, ma che oggi non ci riguarda, ci preme evidenziare che l´Europa ha scelto la linea dura e indecente verso l´Italia e non, piuttosto, verso il traffico umano.

A questo punto, ben venga, in contrappeso, la linea altrettanto dura del nostro governo, che sta finalmente scuotendo il disinteresse e il torpore di mezza Europa.

Le regole devono cambiare e il botta e risposta, ancorché duro, praticato dai nostri risoluti politici, dà risultati.

Ripartiamo da una posizione di forza, da molto tempo perduta; zittiamo i governi dei Paesi che ci insultano, ma che poi, però, la diplomazia faccia il proprio abile lavoro per il cambiamento.

Allo stato, è solo questo che interessa; corresponsabilità europea verso i problemi migratori che affliggono il nostro Paese. E se ciò si ottiene solo con la linea politica forte, poco male; Corea del Nord docet!

L´opinione dei nostri collaboratori non deve necessariamente coincidere con quella della Redazione