Il ministro Delrio, in difformità con quanto già affermato dal collega del Ministero dell'Interno, Marco Minniti, corregge il tiro sulla chiusura dei porti agli sbarchi dei migranti ed impugna la bandiera dell´umanità.

I migranti arrivano senza sosta ed i porti del nostro Meridione non hanno più come accogliere tanta gente. Ciò nonostante, Delrio riafferma che non si può rinunciare a quei princìpi di umanità che l'Italia ha messo in atto con Renzi e Gentiloni.

Sono 25, oramai, i porti italiani che offrono assistenza all´andirivieni di navi “non - governmental” che fanno la spola col Nord Africa e si è giunti al tracollo operativo e strutturale, anche in considerazione del fatto che i nuovi arrivati provengono sempre più da zone di estrema povertà e instabilità politica, fattore, questo, che richiede maggiori attenzioni e risorse da parte del primo Paese ospitante.

È per questo che l´Unione Europea deve muoversi, ma non a parole, con i fatti!

La Merkel, pur tra le tante controverse decisioni, nel corso di un vertice di preparazione al G20 di luglio, aveva proposto una sorta di piano Marshall per l'Africa. Il documento ha l’obiettivo di rilanciare principalmente gli investimenti diretti esteri tedeschi in Africa, fermi al di sotto del 3% e di favorire nuove opportunità di investimento con particolare riguardo all’istruzione e alle energie rinnovabili.

L´idea non è nuova, ma sarebbe valida se abbracciata seriamente da tutti i “Signori” di Bruxelles.

Siamo, però, alle solite, manca, purtroppo, la volontà politica dei governanti europei, che dipendono dal volere dell´Alta Finanza, cui non interessa la soluzione dei problemi, ma la strategia di mantenere nel tempo un business finanziario altamente lucrativo, cosa che un piano Marshall europeo per l'Africa, per ovvi motivi, non offrirebbe.